Hamilton Leithauser mette in musica il suo diario personale

Il quarto album del cantante dei Walkmen ha un’impostazione “casalinga” ed è formato da undici canzoni: ognuna racconta la storia di un personaggio reale.

Recensione del 15 apr 2020 a cura di Claudio Cabona

Voto 7/10

“The loves of your life”, il quarto album solista di Hamilton Leithauser, non è propriamente un concept, ma c’è un filo rosso che unisce le canzoni e soprattutto il mondo in cui sono state realizzate. È come se fosse stato messo in musica e cantato un diario, ricco di ricordi e incontri, custodito in un cassetto nella propria casa. Leithauser, cantante dei Walkmen, band indie-rock newyorchese discograficamente in pausa dal 2012, ha scritto, prodotto e registrato da solo il suo nuovo lavoro, tutto nel suo The Struggle Hut studio, offrendo così una dimensione fortemente diy (fai da te) a tutto il progetto. “Le canzoni del disco – ha affermato l’artista – parlano di persone. Gente vera, realmente esistente. In alcuni casi si tratta di individui strani che ho incontrato, in molti altri casi di amici”.

È una collezione intima e umana di frammenti di vita: Leithauser si autoproduce e suona da solo la maggior parte degli strumenti, con il supporto vocale di sua moglie e delle sue figlie. È un album che, per come è stato pensato, è il figlio perfetto dei tempi di quarantena che stiamo vivendo, protetti e allo stesso tempo prigionieri nelle nostre case. Il percorso dell’artista, impreziosito anche da una collaborazione nel 2016 con il chitarrista dei Vampire Weekend Rostam Batmanglij, non si perde, a cominciare dal mantenimento di una fluidità di voce che avvolge larga parte del disco. I richiami al Tom Waits più crudo e scarno o allo Springsteen di “Nebraska”, dal punto di vista compositivo, non sono propriamente corretti: qui alcuni arrangiamenti sono pieni e il timbro vocale di Leithauser non diventa quasi mai sofferto o più oscuro. Di questi giganti, però, il cantautore americano recupera la lezione della “teatralità”, con cui racconta le anime che compongono il suo mondo. E lo fa sempre a suo modo, guardando dallo specchietto retrovisore, cioè compiendo un viaggio nel passato, ritrovando pezzi che credeva di aver dimenticato.

In “Cross-Sound Ferry” mette in musica la storia di un saggio che ha incontrato sul traghetto in partenza da Orient Point, mentre “Hear They Come” fotografa un amico che si nasconde dai problemi della vita in un cinema, avvolto nella penombra, lontano da quelle luci con cui dovrebbe fare i conti. “The Stars of Tomorrow” è un’ode a una donna che ha incontrato una notte, dopo un terribile scontro con suo marito. “Sono solo un cantante e tu sei solo nel mio cuore. Ti auguro buona fortuna. Ti auguro un nuovo inizio”, canta Leithauser, rendendo reali e toccanti le vicissitudini di tanti amici e sconosciuti che in qualche modo gli terranno compagnia per sempre.

Tracklist

01. The Garbage Men (03:17)
02. Isabella (04:09)
03. Here They Come (03:14)
04. Cross-Sound Ferry (Walk-On Ticket) (04:17)
05. Don’t Check the Score (04:54)
06. Til Your Ship Comes in (03:41)
07. The Stars of Tomorrow (03:17)
08. Wack Jack (03:23)
09. Stars & Rats (03:35)
10. The Other Half (04:29)
11. The Old King (04:04)

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