di redazione Vinyl
Ogni volta che esce un disco dei Pearl Jam c’è attesa e poi discussione: chi pensa che la band, grandiosa dal vivo, abbia perso lucidità in studio versus chi si entusiasma. Possiamo dirlo: gli ultimi due album sono invecchiati male, al di là di ogni possibile euforia iniziale: Backspacer e Lightning Bolt avevano qualche buona canzone, ma mostravano stanchezza compositiva in generale.
Per Gigaton la band ha cambiato metodo: un nuovo produttore, Josh Evans, e un lavoro più “di studio”. La band sperimenta, e parecchio, in Dance Of The Clairvoyants, che ricorda il funk-rock dei Talking Heads. E nelle altre 11 canzoni passa dal rock, al punk alle ballate acustiche, citando Led Zeppelin, Queen e Who.