Nessun sogno glorioso o fallimento miserabile, Brian Fallon racconta la vita

Il terzo album solista dell’ex frontman di The Gaslight Anthem volta pagina. In “Local Honey”, il cantautore statunitense riparte da se stesso e dai suoi racconti più intimi

Recensione del 02 apr 2020 a cura di Claudio Cabona

Voto 7/10

A tenere unite le otto tracce di “Local Honey”, il terzo album solista di Brian Fallon, è la sua voce vibrante e profonda. Il cantautore americano è noto come frontman dei Gaslight Anthem, band che dopo lo scioglimento si era riunita nel 2018. Adesso arriva al suo terzo album solista, a due anni da “Sleepwalkers”, che aveva lasciato un po’ di amaro nella bocca dei fan, ben lontano dai fasti di “The ‘59 sound” dei Gaslight Anthem. Quel disco uscito nel 2008, era stato un fulmine nel mondo rock: da lì in poi la band aveva avuto un exploit, arrivando perfino a duettare con Bruce Springsteen. Poi, però, la strada si è smarrita, gli album successivi non sono stati all’altezza e Brian Fallon, anche nel suo percorso solista, non sembrava mai aver trovato un vero equilibrio.

“Local Honey” è una sorta di ripartenza, finalmente convincente: è stato prodotto dal vincitore di un Grammy, Peter Katis (già al lavoro con The National, Death Cab for Cutie, Interpol, Frightened Rabbit). L’artista del New Jersey, per questo terzo capitolo, ha scritto dei testi intimisti e personali e si è ispirato al genere Americana, un country-rock alternativo, con una visione più contemporanea. “Local Honey” è anche il primo lavoro di Fallon per la sua label, la Lesser Known Records. Un altro segnale importante. “Ogni singola canzone parla del presente. Non c’è niente in questo disco che abbia a che fare con il passato o anche con il futuro. Non parla di sogni gloriosi o fallimenti, ma solo della vita e di come la vedo”, ha spiegato il cantautore che, ripartendo da se stesso e da quello che lo circonda, ha trovato una nuova fiamma.

“When You’re Ready” è un buon pezzo d’apertura: un brano positivo e aperto, un inizio romantico. “21 Days” è una ballata acustica riflessiva sulla fine di una relazione. Qui il cantautore cambia completamente registro e la sua voce si fa più viscerale e intensa. La terza traccia, “Vincent”, è uno dei brani più riusciti del progetto: racconta la difficile storia di una donna che sfugge da una relazione violenta, commettendo un omicidio e trovando conforto tra le braccia di un uomo migliore. Uno spaccato di vita struggente, messo in musica con forza e semplicità dall’artista. È proprio questa visione più lineare, e meno enfatica rispetto al passato, a caratterizzare l’album e a renderlo più autentico. “I Don’t Mind (If I’m With You)” è un’altra canzone che regge da sola il progetto, un inno all’amore che fa da apripista a “Lonely For You Only”, brano ricco di riff combinati. Gli ultimi pezzi sono avvolti da un romanticismo comune e anche qui sentimenti e storie fragili di donne e uomini si accavallano. Le sonorità sono molteplici e curate, pur mantenendo una ben precisa visione della musica. “You Have Stolen My Heart” chiude i racconti di Fallon, che con questo album conferma un’ottima scrittura suffragata da una più ampia versatilità musicale.

Tracklist

01. When You're Ready (04:32)
02. 21 Days (03:32)
03. Vincent (04:18)
04. I Don't Mind (If I'm with You) (03:49)
05. Lonely for You Only (03:36)
06. Horses (03:33)
07. Hard Feelings (04:11)
08. You Have Stolen My Heart (03:45)

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