«THE PERPETUAL OPTIMIST
-
Luke Lalonde»
la recensione di Rockol
Luke Lalonde, il Candido dell'indie rock
La seconda prova da solista del frontman dei Born Ruffians è un bel disco dal retrogusto "antico". L'ascolto del vinile dalla redazione di "Vinyl".
Recensione del
27 dic 2019
Voto 8/10
La recensione
di redazione Vinyl
Sfidate un amico mettendo sul piatto l’ultimo disco di Luke Lalonde e chiedetegli di indovinare in che anni è stato registrato: quasi sicuramente penserà a un reperto vintage o giù di lì.
Già con il brano di apertura (Waiting for the Light to Change) si respira un’aria insolita, considerando le sonorità a cui siamo abituati ora.
Ed è subito chiaro che il frontman dei Born Ruffians - band indie rock canadese nata nel 2004 - con questa seconda prova da solista ci regala un bell’album dal retrogusto “antico”.
The Perpetual Optimist arriva a sette anni di distanza da Rhythmnals e presenta 11 tracce intrise di influenze country e folk.
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