Artisti Vari - GHOST DOG - SOUNDTRACK - la recensione
Recensione del 23 apr 2000
      I cultori dell’hip hop e del rap hanno il loro film. E ovviamente la loro colonna sonora. “Ghost Dog: The Way of the Samurai” di Jim Jarmush racconta la storia di un serial killer (interpretato da un grande Forest Whitaker) che compie il suo lavoro al soldo della mafia ma seguendo fedelmente la filosofia e l’etica dell’Hagakure, un antico testo giapponese per Samurai, del diciottesimo secolo.
“Ogni giorno, senza dubbio, uno dovrebbe considerarsi come morto”, questa una delle frasi amate dal “nostro” protagonista Ghost Dog.
E così come la pellicola ci trascina tra le passioni del protagonista per la musica nera  e per la filosofia nipponica, la colonna sonora è un misto di funky, R & B, rap e naturalmente hip hop. Il tutto sotto gli occhi attenti di RZA dei Wu Tang Clan, che si presenta in vesti diverse: produttore, cantante, autore. RZA ha lavorato gomito a gomito con il regista sviluppando insieme il tema del film.  E nell’album si sente. 
Una delle chicche è “Cakes” interpretata dai Kool G Rap e da RZA.
E’ un esempio di tutto quello che può rappresentare la musica nera con tanto di chitarre  blues. Molto più soul e tradizionale invece “Strange Eyes” mentre la giusta concentrazione di hip hop la si trova nella canzone “4 Sho Sho” dei North Star che include il monologo interiore del protagonista del film.  E anche qui, come dicevamo, si sente la presenza carismatica di RZA, che nella colonna sonora si regala anche un cameo da solista con “Samurai Showdown” e, insieme alla sua gang, in “Fast Shadow”. 
Sapore di anni settanta con la triste e sensuale “Walkin’ Through the Darkness” di Tekitha.  “Don’t test” dà una nuova dimensione del genere rap, nell’interpretazione di Suga Bang Bang e Wu Stallion con un pizzico di ragga. 
Se amate l’hip hop e affini, questo album è un must.