È una Gianna Nannini rinvigorita dalla pace della londinese Gloucester Road e dall’energia creativa di Nashville quella che sulla copertina di “La differenza” abbassa lo sguardo indossando una giacca con le frange. Il diciannovesimo disco della rocker senese, ideale seguito del precedente “Amore gigante”, ha il sapore della presa diretta, un mondo anni luce lontano dagli overdubs e dagli interventi post take, reso possibile dall’abilità e dalla precisione dei musicisti e dei collaboratori che la Nannini ha portato con sé in questa avventura americana alla riscoperta delle sue radici folk-blues-rock, un tipo di suono che se è poco presente nel singolo apripista di “La differenza”, la title track, lo è molto di più in brani come “Romantico e bestiale”, “L’aria sta finendo” e “Assenza”.
È un disco vario “La differenza”, dove l’allegria scanzonata di “Gloucester Road” – il brano preferito di Penelope, la figlioletta della cantante toscana – lascia il posto a momenti più introspettivi come “Motivo”, la canzone realizzata in featuring con Coez, al quale è stata affidata la scrittura della seconda parte del pezzo, dove le immagini evocate da versi come “non è un caffè, no, senza l’amaro” riportano immediatamente all’universo creativo del cantautorapper romano di “La musica non c’è”. La Nannini e Coez si sono incontrati a Londra, dove Silvano Albanese ha colpito Gianna “proprio come essere umano” e da là al completamento di “Motivi” il passo è stato breve. Ospite forse meno prevedibile dell’album, Coez si aggiunge a un nutrito gruppo di collaborazioni come i giamaicani Baytrees e la vocalist Wendy Moten che hanno preso parte al brano “A chi non ha risposte”, il chitarrista d’eccellenza Tom Bukovac – coinvolto anche nella veste di produttore insieme a Michele Canova -, i compositori Mauro Paoluzzi, Dave Stewart, Fabio Pianigiani, Kwesi, Harris e Fahrenkrog-Petersen, il proprietario del Blackbird Studio di Nashville, dove la Nannini ha inciso il disco, John McBride, i tecnici del suono Alan Moulder e Pino Pischetola e tanti altri.
Quanto ai testi, nati – citando le parole dell’artista - “improvvisando in maniera molto diretta”, soprattutto con il collega Pacifico, come si trattasse di un canto blues originato dalla spontaneità del dar voce al proprio mondo, resta un protagonista ricorrente, l’amore, quello però, ha sempre precisato Gianna, con la “a” maiuscola, che spesso va a braccetto con il conflitto. L’amore rivoluzionario, insomma, di “Liberiamo”: “Liberiamo questo amore/ Dalla rabbia, dal ricordo, dall’età/ E sia più grande, entusiasmante/ Liberiamolo vedrai ci salverà”. In questo scenario la Nannini, peso massimo della musica rock italiana al femminile, che tra alti e bassi continua a ruggire, ha ben chiaro il suo ruolo: “Tra noi due la faccio io la differenza”.