The Zoids: leggi qui la recensione di "Void dimension"

Disco d'esordio per tre ragazzi ciociari: otto pezzi (più uno) di sano indie rock con qualcosa in più, tra Strokes, Interpol e i buoni vecchi U2.

Recensione del 31 ago 2018 a cura di Marco Jeannin

Voto 7/10

… si nasce e si vive per amare con il tempo a scandire gli attimi che si susseguono, per alcuni velocemente per altri meno. Quando viene a mancare uno di questi elementi, nel mondo astratto dei The Zoids si azzera tutto, non si vive più bene, si prova dolore e tutto può sembrare vuoto. Void Dimension, appunto.

In questa dimensione i The Zoids, al secolo Francesco Salemme (voce e chitarra), Luigi Mosillo (basso e cori) e Domenico Benfante (batteria e cori), si sono trovati per dare vita a otto pezzi più una bonus track chiamati a costituire la sostanza del loro disco d’esordio, questo “Void dimension” scritto tra agosto e dicembre 2017, e registrato a febbraio nel VDSS Recording Studio di Filippo Strang. Otto pezzi più uno che, a distanza ormai di qualche anno dalla sua epoca d’oro, riprendono con successo il suono di quell’indie rock di marca Strokes di cui spesso sentiamo la mancanza. Ecco quindi che i The Zoids tessono trame a colpi di chitarre, andando però ad aggiungere una leggera vena post alla Interpol tanto per capirci, giusto per mettere bene in chiaro che è di un trio che stiamo parlando, in cui basso, chitarra e batteria lavorano sullo stesso livello. Un mix che non scoprono certo i The Zoids ma che i tre ciociari sono riusciti ad interpretare bene, lavorando in modo essenziale tanto da riuscire a racchiudere nove pezzi in ventisette minuti totali.

Un buon modo di approcciare la materia, figlio dell’esperienza (Salemme e Mosillo hanno militato per una decina di anni nei At the Weekends) tanto quanto della buona vena compositiva che ha contraddistinto fin dal principio questo nuovo progetto che ha proprio nell’immediatezza del suono la sua arma più affilata. Ascolti consigliati: la bella titletrack “Void dimension”, l’incalzante “Shine on” (dalle reminiscenze quasi brit) e l’affilata “Nobody says”, pezzo in cui gli U2 prima maniera si fondono con le rasoiate di Casablancas e compagnia.

Tracklist

01. Void Dimension (02:32)
02. Chances (02:32)
03. Lex (02:41)
04. Waiting Sun (04:47)
05. Shine On (02:35)
06. Show Me Show Me (02:42)
07. Time (03:13)
08. Nobody Says (02:39)
09. Time II (03:14)

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