La carriera di Lorenzo Fragola stava procedendo piuttosto spedita, tra canzoni di successo, dischi d'oro e di platino. Ma ad un certo punto qualcosa si è inceppato: Lorenzo non si è più riconosciuto nel teen idol uscito da "X Factor", ha capito che tutte le esperienze dal talent in poi le aveva fatte senza averne piena consapevolezza. Così ha preferito fare un'inversione a U e ripartire daccapo. Questo album, "Bengala", che arriva a due anni di distanza dal precedente "Zero gravity", è la risposta del cantautore alla crisi: "Guardarmi allo specchio e capire che non è il mio sogno, in fondo", canta oggi nella title track del nuovo disco.
È una sorta di "concept" - tra molte virgolette - nel senso che tutte le canzoni sono legate tra loro da un filo conduttore, da un tema, che è la sua crescita personale (ma anche artistica). Lorenzo lo ha concepito come una gavetta, quella che - ha ammesso lui - non ha mai fatto: anziché affidarsi ad un produttore esperto e consolidato, ha preferito seguire in prima persona le lavorazioni dell'album, scegliendo collaboratori, autori e produttori. E ha lavorato a lungo sulle canzoni, stravolgendole, modificandole, riscrivendole, risuonandole (di "Battaglia navale" esistono più di 10 versioni).
Con questo nuovo progetto, Fragola strizza l'occhio al mondo dell'indie (anche a livello di attitudine: "Bengala" è stato presentato alla stampa all'Arci Bellezza di Milano, non in un locale alla moda) e dell'elettronica (gli arrangiamenti sono caratterizzati da un uso massiccio di sintetizzatori e drum machine, basti ascoltare "Battaglia navale", "Echo", "Miami beach"). Il grosso del lavoro il cantautore siciliano lo ha affidato a Federico Nardelli, produttore romano del giro dell'etichetta indipendente Maciste Dischi (che ha messo mano a sei delle dieci canzoni). Accanto a lui troviamo Mace (attivissimo nella scena hip hop italiana, ha all'attivo collaborazioni con Fibra, Gué Pequeno, Marracash, Salmo, Izi), il produttore olandese SRNO e Fausto Cogliati. Completano la rosa dei collaboratori due giovani promesse del nuovo cantautorato italiano, quello del giro dell'indie pop, Gazzelle (che ha scritto con Lorenzo "Super Martina", in odore di singolo estivo, e ha accettato di duettare con lui) e Frah Quintale (tra gli autori di "Cemento", che vanta anche la presenza di Mecna).
Ritornando al punto di partenza, Fragola è riuscito a trovare un percorso nuovo e interessante e queste dieci canzoni sono le dieci tappe che raccontano di come sia riuscito a costruire una strada tutta sua. "Bengala" è un disco "tra brivido e abitudine": comincia con la parola "guerra" e finisce con la parola "bengala", a segnare il punto di partenza e il punto in cui si trova in questo momento. "L'ho chiamato 'Bengala', come il razzo di soccorso. Perché quando ho iniziato non sapevo dove andare e mi sentivo perso, ma anche per segnalare la mia posizione, dove mi trovo. Per dire: io sono qui", ha raccontato lui.
Bisogna essere coraggiosi per riconoscere i propri errori, per mettersi in discussione e per ammettere che quello che hai fatto fino ad oggi è stato tutto sbagliato. A Lorenzo Fragola quel coraggio non è mancato.