Se nel corso della sua carriera fino ad oggi Noemi non ha avuto grosse difficoltà ad essere riconosciuta come un'interprete credibile e di spessore, ha invece faticato un po' di più a risultare contemporanea. Nel 2014 ci ha provato ad unire credibilità e contemporaneità: "Made in London", il disco londinese, l'aveva vista cimentarsi con canzoni dai suoni elettronici, più freschi che in passato, che riuscivano però a sposarsi bene con il suo mondo un po' retrò. Quell'album ha rappresentato probabilmente il punto più alto della carriera dell'interprete romana, dando una svolta alla sua carriera senza però snaturarne lo stile. Peccato che non sia stato un campione delle vendite e che con il disco successivo Noemi abbia preferito tornare a confrontarsi con suoni più tradizionali e italiani. Il nuovo album "La luna", che esce in concomitanza con la partecipazione di Noemi al Festival di Sanremo 2018 con "Non smettere mai di cercarmi", prova a unire le due anime della cantante, quella elettronica e quella analogica: ma ci riesce?
L'altra metà del disco, quella elettronica, comprende i singoli che negli scorsi mesi hanno anticipato l'album, "Autunno" (tra gli autori Tommaso Paradiso) e "I miei rimedi" (di Dario Faini e i La Rua), e una manciata di canzoni dalle atmosfere più caciarone rispetto alle altre, con suoni che strizzano l'occhio ai gusti delle radio ("Porcellana", "Bye bye", "Oggi non esisto per nessuno"). Non sono brutte canzoni: sono canzoni scritte bene, "pop", con ritornelli radiofonici e melodie orecchiabili, e controbilanciano le atmosfere del disco.
"La luna" è forse il disco meno centrato di Noemi, a livello di suono: "RossoNoemi" del 2011 aveva un'identità ben precisa, quel cantautorato-rock ben rappresentato dal singolo scelto come biglietto da visita, "Vuoto a perdere"; "Made in London" era riuscito a dare una svolta credibile alla carriera della cantante; "Cuore d'artista" aveva segnato un ritorno coerente nei territori del cantautorato italiano. Qui Noemi prova a far combaciare i vari pezzi del puzzle: a volte ci riesce (e quando ci riesce, non ce n'è proprio per nessuno), a volte le combinazioni sembrano un po' forzate. Ma qual è la vera Noemi?