“Replica”. Nel senso che i Belize si ripetono? Direi di no… anzi, piuttosto è più corretto dire che oggi proseguono il cammino iniziato con “Spazioperso”, giusto l’anno scorso. Tra “Spazioperso” e “Replica” ci sono alcuni mesi e una partecipazione a X Factor che ha portato i Belize in primo piano, stimolando la curiosità di chi non li conosceva. Per tutti gli altri questo tempo è servito ad allenare l’orecchio all’incedere suadente dei pezzi di cui la combo varesina sembra non essere mai a secco. Pezzi che spaziano tra il trip e l’hip pop, come da tradizione, dilatandosi a dovere per andare a creare atmosfere sempre più minimali, eppure così dense. Ai tempi di “Spazioperso” la cosa che più mi colpì del disco fu proprio questa capacità di lavorare in sottrazione senza voler per forza cercare a tutti i costi il colpo ad effetto. Un buon modo di intendere il pop, o meglio… questo pop che tanto deve ai generi di cui sopra. Ecco quindi che i cinque pezzi di questo “Replica” vanno ad integrare quanto fin qui sentito, aumentando il parco canzoni di una band che ha tutto per poter puntare effettivamente in alto.
Più il tempo passa e più questi ragazzi convincono, e non solo Agnelli. Nulla da aggiungere.