Con “Soul of a woman” Sharon Jones resta viva dentro di noi
Il disco postumo di Sharon Jones scomparsa il dicembre scorso ci regala 11 perle originali di classic soul tra il sound di Philadelphia e quello più classico di Memphis della Stax.
Non è mai semplice giudicare un disco postumo di un'artista che ha lottato per anni contro il tumore, cadendo e rialzandosi; si rischia infatti di ricondurre ogni piccolo dettaglio sonoro o dei testi alla malattia e alla lotta quotidiana per debellarla.
Nel caso però dell'ultimo disco di Sharon Jones (scomparsa lo scorso dicembre all'età di 60 anni) & The Dap Kings appena uscito non c'è questo pericolo: “Soul of a woman” non è solo un disco bellissimo, ma continua il percorso dell'artista fatto di classic soul e resilienza, battaglie razziali e funk, songwriting semplice ed efficace splendidamente suonato e magistralmente interpretato dalla cantante nata in Georgia e cresciuta a New York. Il disco è stato prodotto dal bassista dei Dap Kings Bosco Mann, sfruttando i momenti di buona salute della Jones, anche se il disco non risente affatto di questa atmosfera.
Il disco si può agilmente dividere in due parti. La prima è quella più up-tempo, che ricorda più le straordinarie performance live di Sharon Jones che li sono valse l'appellativo di “James Brown al femminile”: “Matter of time” è un inno all'ottimismo sull'unità razziale e alla giustizia sociale (It’s a matter of time/ Before justice will come” canta la Jones), “Sail on!” è il tipico soul rock che avrebbe infiammato qualsiasi palco e “Rumors” ha quel groove latino di altri tempi che non ti fa stare fermo sulla sedia
Ma forse è la seconda parte, quella più morbida e leggera, a risultare particolarmente affascinante: “Pass me by” potrebbe tranquillamente stare in “Dusty in Memphis” della Springfield e quando si ascolta pezzi come la romantica “When I saw your face” o la cinematica “These Tears (no longer for you)” ci domandiamo come possano essere delle tracce originali.
Siamo in un territorio sonoro che va dalle orchestrazioni Philly sound al soul Stax più puro di Memphis: i Dap Kings (già fautori del suono di Back to Black di Amy Winehouse) girano a meraviglia anche di finezza – ascoltate l'intesa del chitarrista Joe Crispiano e del batterista Homer Steinweiss in "Searching for a new day” - e nella conclusiva “Call on God” si risente il background gospel della Jones. Soul Of A Woman è un capitolo finale toccante e degno di una storia di soul, resilienza e profonda ispirazione.
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