Quell''Infedele' di Colapesce

Non appartiene a nessuna parrocchia e gli dà noia essere etichettato, perché i suoi ascolti e le sue influenze sono trasversali: e in questo nuovo album ce lo dimostra. "Infedele", sì, ma non incoerente.

Recensione del 27 ott 2017 a cura di Mattia Marzi

Voto 7/10

Lo ha intitolato "Infedele" perché c'è un po' di tutto, dentro: elettronica, melodie italiane, free jazz, rock americano e un pizzico di Sud America. Per sottolineare il fatto che lui non appartiene a nessuna parrocchia, che gli dà noia essere etichettato, che i suoi ascolti e le sue influenze sono trasversali: in questo suo nuovo album il cantautore siciliano ha voluto mischiarle, decomporle e ricomporle come in un'opera cubista.

È un album bipolare, questo "Infedele". Vuole essere al tempo stesso accessibile e complesso, "pop" e sperimentale: "Ha più strati, è più tridimensionale rispetto alle cose che ho fatto in passato", fa notare Colapesce, che ha prodotto le nuove canzoni insieme a Jacopo Incani (IOSONOUNCANE) e Mario Conte (già al suo fianco in " Egomostro "). Il disco ha due anime: una più elettronica, l'altra più acustica. E negli otto pezzi che compongono la tracklist (dura appena mezz'ora) Colapesce prova a far scontrare queste due anime, a farle convivere: sax che suonano sopra ritmi tribali ("Pantalica"), chitarre acustiche su beat elettronici ("Vasco De Gama"), il suono del pianoforte che si con-fonde con quello dei sintetizzatori ("Ti attraverso", che con quelle melodie piacevolmente orecchiabili e semplici conferma il debito di Colapesce nei confronti del Battiato "pop" e del Battisti anni '80).

C'è molta elettronica. Talvolta si sfocia nella deep house ("Compleanno") e in produzioni che strizzano l'occhio ai Subsonica ("Maometto a Milano"), tra sintetizzatori e drum machine - ha usato anche la TR-808 della Roland: "Ma è elettronica di matrice classica. Non abbiamo mai usato il computer, sono tutti outboard esterni o macchine elettroniche", spiega il cantautore. "Anche 'Egomostro' aveva una componente elettronica forte. Ma qui c'è anche una componente acustica, e si sente".

Il risultato è un disco che vede Colapesce proseguire il discorso già avviato con i suoi due precedenti lavori, ma al tempo stesso rappresenta un piccolo passo in avanti, un'apertura (basti ascoltare i due singoli che lo hanno anticipato, "Ti attraverso" e "Totale"). È un album volutamente disordinato, fuori dai vincoli di genere, un jukebox eterodosso e vario: "Infedele", appunto, ma mai incoerente.

Tracklist

01. Pantalica (04:34)
02. Ti attraverso (03:41)
03. Totale (03:29)
04. Vasco da Gama (04:34)
05. Decadenza e panna (03:10)
06. Maometto a Milano (02:57)
07. Compleanno (05:24)
08. Sospesi (04:03)

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