The Clegg: leggi qui la recensione di "Reflections"

Registrato e mixato al T.U.P. Studio da Brown Barcella e Alessio Lonati e masterizzato da Giovanni Versari, "Reflections" è il secondo disco dei bresciani The Clegg, anticipato dal singolo “Don’t rain on me now”.

Recensione del 06 lug 2017 a cura di Marco Jeannin

Voto 6/10

Con ordine, inizio facendo le dovute presentazioni. I The Clegg nascono nel 2012 in quel di Brescia: due studenti amanti del brit-rock formano una band ed iniziano a scrivere canzoni che vedranno la luce nel disco d'esordio intitolato “Don’t ask why”, uscito a giugno 2013. A gennaio 2015 la band, dopo una fase di assestamento, si fissa in formazione a quattro: Michele Gatti, Jaka James, Enrico Gatti e Fabrizio Righetti. I ragazzi entrano quindi in studio per lavorare al nuovo disco, un’opera che nel complesso richiederà un paio di anni di gestazione. Registrato presso il TUP Studio di Brescia sotto la supervisione del produttore e fonico Brown Barcella e con la collaborazione di Alessio Lonati, “Reflections” è dunque il nuovo disco dei The Clegg, dieci pezzi che riprendono in mano le fila del brit pop da cui la band è partita per portare il discorso verso lidi dal sound meno albionico. Un po’ quello che è successo agli Arctic Monkeys dopo aver incrociato Josh Homme nel deserto, tanto per capirci. In questo caso non stiamo parlando di una vera e propria conversione sulla via di Damasco, ma è chiaro che i The Clegg hanno lavorato per raffinare il loro suono con un obiettivo chiaro in testa. Dal singolo “Don’t Rain On Me Now”, passando per la ballad “Red lipstick” fino alla danzereccia “Fireflies”, la sensazione è che la meta era di scrivere pezzi dal piglio immediato e senza troppi fronzoli, molto brit e molto pop, ma scremati di quell’anacronismo che fa suonare tutti i dischi di questo tipo in ritardo di almeno una quindicina di anni.

“Reflections” in questo senso è un disco molto sincero, senza vere zone d’ombra o cali ponderali. Palese nel suo essere un lavoro di genere, si prende il tempo per suonare nel pieno rispetto dei limiti dei velocità, con basso, batteria e chitarra a imbastire l’intero costrutto sonoro. A volte basta anche solo questo. “Look good, feel good” rende bene l’idea del mood generale e di quello che questi ragazzi possono fare. Un lavoro da approcciare rigorosamente in una serata torrida come quelle che stiamo per vivere.

Tracklist

01. Don't Rain on Me Now (04:37)
02. Red Lipstick (04:05)
03. Heart Like a Stone (03:59)
04. Turn a Blind Eye (03:22)
05. Words of Love (03:32)
06. Coming Around (04:23)
07. Fireflies (03:56)
08. Look Good Feel Good (04:04)
09. On Fire (04:35)
10. Little Liar (02:34)

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