Bloodhound Gang - HOORAY FOR BOOBIES - la recensione

Recensione del 14 gen 2000

Un titolo come “Urrà per le tette” poteva andare benissimo per uno dei tanti articoli dedicati ai calendari delle nostre dive cinetelevisive. Invece, se ne servono gli americani Bloodhound Gang per il loro terzo album, riassumendo piuttosto brillantemente il tipo di argomenti che prediligono affrontare nei loro brani: scemenze assortite, principalmente di tema sessuale. Niente di male in questo, se non fosse che la band sembra drammaticamente a corto di idee dal punto di vista musicale. Fra banali riff di chitarra, hip hop di quarta mano, riferimenti alla dance anni ‘80, tutto scorre via senza colpo ferire. Lo scopo evidente è fare da supporto agli sproloqui di Jimmy Pop, cantante tormentato da problemi insormontabili: “è difficile trovare una rima per vagina”, osserva sconsolato in “Three point one four”. Occasionalmente, riesce anche a strappare una risata: ad esempio, con le invettive di “I hope you die”, che ricordano vagamente le maledizioni che lanciava Alex Drastico contro chi gli rubava il motorino o l’autoradio. Un po’ poco, a dire la verità. Comunque sia, la formula ha già fatto ottenere al gruppo una buona notorietà internazionale (l’album precedente ha venduto parecchio in diversi paesi), e - con l’ausilio di qualche “beep” - è perfettamente compatibile anche con la programmazione di Mtv. Secondo noi, per dirla nello stile del gruppo, it sucks.

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