Roots - THE ROOTS COME ALIVE - la recensione
Recensione del 09 dic 1999
Un gruppo che decide di aprile il proprio live con la registrazione della voce di uno degli inventori dell’hip hop, Granmaster Flash, nell’anno di grazia 1979 - mentre arringa la folla dicendo: «Nessun party potrà mai essere un grande party se voi per primi non avrete deciso che sarà un grande party e diate il vostro contributo. Fate di ogni disco che ascoltate il vostro disco preferito» - la dice già lunga su quali sono le sue scelte di campo. L’hip hop dei Roots è tutto Represent & Celebrate, una filastrocca di parole che si srotola su un tappeto suonato e scandito da una ritmica implacabile. Erano musicisti di strada, i The Roots, prima che il loro disco del 1995, “Do you want more?!!??!” li portasse di peso nel gotha dell’hip hop, e questa formazione non è scomparsa con il passare degli anni, anzi, casomai si è accentuata. Ascoltateli in questo live, fare impazzire il Bowery Ballroom di New York così come il Palais X-tra di Zurigo, due pubblici distanti mille miglia tra loro – in tutti i sensi – eppure concordi nel tributare al gruppo applausi a scena aperta. Il groove fluttua ma quello che vi sembrerà di ascoltare è più un concerto di jazz che un evento hip hop, e questo perché suonare dal vivo significa anche fare a meno di campionamenti di facile presa e cambi di ritmo automatizzati. Di fatto, il live dei Roots ricorda molto da vicino quello splendido esempio di contaminazione tra hip hop e jazz uscito qualche anno fa e intitolato Red, Hot + Cool. Composto da una lunga sequenza di brani live e dagli ultimi cinque brani registrati in studio – tra i quali spicca “What you want”, contenuta anche nella colonna sonora del film “The best man” – l’album dei Roots è il giusto corollario di un anno vissuto rumorosamente, suonando ovunque sull’onda del grande successo ottenuto dall’album “Things fall apart” e dal singolo “You got me”, su quell’album splendidamente interpretato da Erykah Badu e qui reso dal vivo con la partecipazione di Jill Scott. Se amate l’hip hop pulito e dalle vaghe tendenze dance in voga oggi forse questo non è il vostro album: se volete vivere l’atmosfera incandescente di una serata in una dancehall euforica, al contrario, non potete mancare “Come alive”.