Come fa una band dal suono epico a incidere un disco unplugged, rielaborando i propri successi senza la carica delle versioni originali? I Simple Minds provano a dare una risposta con "Acoustic".
La storia del disco
Dopo una session acustica incisa per la BBC nel 2014, per promuovere l'ultimo album di studio "Big music", i Simple Minds hanno deciso di sperimentare con questo formato, inedito per la band. Preparando un concerto in Svizzera, il gruppo ha iniziato a rielaborare le canzoni del repertorio con arrangiamenti basati su strumenti non elettrici e da qua è nato il disco, inciso Jim Kerr e Charlie Burchill con il basso di Ged Grimes, Sarah Brown alla voce, le chitarre di Gordy Goudie e le percussioni Cherisse Osei.
Come suona e cosa c’è dentro
"Anything but acoustic": così Kerr e Burchill hanno definito il disco: e hanno ragione. 12 canzoni (15 nella versione in vinile), che suonano tipicamente Simple Minds anche in questa versione. "New Gold Dream (81-82-83-84)" non perde nulla anche "unplugged", e neppure le mega hit come “Alive And Kicking” e “Don’t You (Forget About Me)”, che sostanzialmente rispettano gli arrangiamenti classici, pur senza elettricità.
Perché ascoltarlo (o perché girare alla larga)
Alla fine, è una sorta di "Best of" sui generis. Se vi piace il rock anni '80, se siete affezionati a quel suono e a queste canzoni, "Acoustic" merita un ascolto. Suona bene e familiare. E', di fatto, un disco per nostalgici, tenendo anche conto del formato "Unplugged", che andava di moda anni fa.
La canzone fondamentale
Bello il duetto con la conterranea scozzese su "Promised you a miracle". Ma le canzone che funzionano di più sono quelle che sfruttano al meglio il formato acustico, come "The american" e "Glittering prize"