2004 è il nuovo EP di Frah Quintale: leggi qui la recensione

2004 è l’EP d’esordio di Frah Quintale, al secolo Francesco Servidei, noto ai più per essere la metà del duo rap Fratelli Quintale. Messosi in proprio, l’artista bresciano ha confezionato cinque pezzi dal sapore fortemente pop, caratterizzati da una scrit

Recensione del 03 nov 2016 a cura di Marco Jeannin

Voto 6/10

Francesco, Frah, ha scritto “2004”, curato le grafiche, diretto e animato i video. Francesco Servidei è Frah Quintale, una delle due metà dei Fratelli Quintale, qui in uscita solista per Undamento: un EP da cinque pezzi musicati ottimamente da Ceri, noto per il suo lavoro al fianco di Coez, che ci presentano un artista molto giovane ma dalle innegabili doti. Non parlo spesso di lavori di stampo rap; non sono il mio pane quotidiano, ma una volta ascoltato “2004” ho pensato valesse la pena affrontarlo dal mio punto di vista, per l’appunto quello di uno che non mastica rime come primo lavoro. “2004” è un lavoro radicato nel rap ma fondamentalmente pop, molto colorato a partire dalla copertina, divertente ma con un piacevole retrogusto malinconico che penso faccia la differenza. Frah sa scrivere e ha idee, quanto basta per lo meno a catturare l’attenzione e rendere ogni pezzo una piccola storia. Storie che hanno un fondamento di verità autobiografica, radicate nel passato di Francesco (“2004” immagino noi sia un titolo a caso) e concentrate in pezzi che toccano al massimo i tre minuti e mezzo di durata.

All’ottima opening “Terapia” segue immediatamente “Gravità”, primo singolo estratto dall’Ep ed esempio di cosa s’intende per scrittura rap pop cantautorale. Il background rap di Frah, quel modo quasi trascinato di approcciarsi al cantato con le vocali bene aperte, si fonde perfettamente con le sue innegabili doti di cantastorie, rendendo il pezzo un lieve scorrere emotivo agrodolce impreziosito da immagini di indubbia carica poetica, per quanto sempre molto semplici: “Sai cosa c’è? Che oggi voglio soltanto restare tra le nuvole… come se non ci fosse gravità, e guardassimo dall’alto la città. Sei con me anche quando non sei qua, a confondere i miei sogni e la realtà”. Bene poi la titletrack, “2004”, il pezzo effettivamente più autobiografico e rap del lotto: “Ho disegnato il mare in un parcheggio / ho finto che l’asfalto fosse sabbia / ho fatto dei castelli in aria ma sono uscito da una gabbia / agli altri è andata sempre molto meglio / ma questa vita è bella perché cambia…”. “Pallone” e “Tornado” rimangono poi fedeli alla linea, pezzi che si guadagnano un certo rispetto se ascoltati con attenzione, ma dall’innegabile carica radiofonica. In questo senso, complimenti a Ceri per aver scritto le musiche, azzeccando tutte le melodie. Cinque pezzi facili...

Come dicevo, non scrivo spesso di rap e dintorni. Stavolta l’ho fatto perché il disco mi ha preso. Merita, me lo sono andato a cercare e vorrei lo faceste anche voi. Giusto per poterlo conoscere prima che Frah diventi grande.

Tracklist

01. Terapia (02:14)
02. Gravità (03:35)
03. 2004 (03:13)
04. Pallone (03:29)
05. Tornado (03:00)

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