Saint Motel - SAINTMOTELEVISION - la recensione

Recensione del 02 nov 2016 a cura di Barbara Nido

Voto 6/10

La band di "My type", la canzone dal prorompente giro di sassofono divenuta famosa grazie a spot e trasmissioni TV, è tornata con un nuovo album intitolato "Saintmotelevision".


Il gruppo nasce a Los Angeles quando, nel 2009, le vite di due studenti di cinema, A/J Jackson (cantante e pianista) e Aaron Sharp (chitarrista), si sono incrociate; qualche mese dopo ai due si sono aggiunti Dak Lerdamornpong al basso e Greg Erwin alla batteria. Una volta raggiunta la formazione ufficiale, i Saint Motel hanno pubblicato il loro primo EP “For play”, ma per un vero e proprio album, “Voyeur”, si dovrà aspettare fino al 2012. Dal loro secondo EP “My type” viene estratta, oltre alla fortunata traccia omonima, anche "Cold cold man": grazie al successo di entrambi i brani la loro carriera decolla. Si giunge così a “Saintmotelevision”, nato dalla collaborazione con la Elektra Records.

Il disco si apre con “Move”: il primo brano selezionato per anticipare il loro nuovo lavoro è caratterizzato da una melodia tanto esuberante da sfociare quasi nel dance-pop e da un ritmo molto coinvolgente. Fra le dieci canzoni che compongono questo album, “Move” è sicuramente quella che maggiormente ricorda “My type”; sembra quasi che i Saint Motel volessero costruire un ponte fra quel che, sino a  quel momento era stato il loro percorso, ed il loro futuro.
Caratterizzate dalla stessa grinta, troviamo anche “You can be you”, anch’essa selezionata come singolo, e “Sweet Talk”. In questo lavoro appare evidente quanto al gruppo piaccia esplorare suoni sempre diversi al fine di appropriarsene rielaborandoli e marchiandoli con il loro stile inconfondibile: in “Destroyer” spiccano influenze funky adornate da assoli di sax e dalla presenza di chitarre elettriche, così come “Get away” che, grazie al piano sintetizzato e al basso, acquisisce un incedere quasi tribale.

Il quartetto ha elaborato un disco decisamente più elettronico rispetto al loro precedente lavoro, senza però disperdere il proprio stile: è un album caratterizzato da un ritmato ciclico e, per questo motivo, le tracce risultano un po’ omogenee; ciononostante è innegabile quanto questo miscuglio di strumenti e stili ispiri ottimismo e voglia di divertimento.

Proprio grazie alla loro capacità di distinguersi spiccano “Born again”, con il suo testo appena spirituale valorizzato da cori gospel, contrabbasso e piano, e “For Elise” allegra e intrigante canzone che rivisita il capolavoro dei Beethoven “Für Elise” senza forzature o eccessi.

La vera sorpresa è però “Happy accident”, un brano lento che incanta grazie al suono avvolgente della chitarra acustica; sicuramente lontano dal loro classico stile e dal resto dell’album, ma risulta essere un esperimento perfettamente riuscito.

Nel complesso Saintmotelevision forse non è perfetto, ma va ascoltato proprio per questo.

Tracklist

01. Move (03:07)
02. Getaway (03:01)
03. Destroyer (03:11)
04. Born Again (03:27)
05. Sweet Talk (03:12)
06. You Can Be You (02:57)
07. For Elise (03:23)
08. Local Long Distance Relationship (LA2NY) (03:21)
09. Slow Motion (02:56)
10. Happy Accidents (03:03)

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