William Orbit: già con Beth Orton (la cocca di Springsteen), Blur e Ricky Martin, ha fatto il suo capolavoro producendo “Ray of light” di Madonna. Su “Northern star” produce “Go”, scritta e suonata anche da lui.
Marius De Vries: remixer per Bjork, Massive Attack, Fiona Apple, De La Soul, produttore per Madonna, Pj Harvey, Annie Lennox (non so se vi state rendendo conto!), ha scritto canzoni anche con Robbie Robertson (e andiamo…) e Neil Finn. Su “Northern star” suona, produce e programma la title track, “Goin’ down”, “Why”, “Closer” e “Follow me”.
Rick Nowels: già al fianco di Belinda Carlisle, Dido, Stevie Nicks, Sinead O’Connor, Madonna, Anita Baker, N’Sync, Celine Dion. Per “Northern star” ha scritto cinque pezzi – “Feel the sun”, “Northern star”, “Closet”, “I turn to you” e “If that were me” – e ne ha prodotti due (gli ultimi citati).
Rhett Lawrence: già produttore per Mariah Carey, Selena, Michael Jackson, Monica. Sull’album di Mel C produce e scrive “Never be the same again”, alla cui registrazione ha partecipato anche Lisa “Left eye” Lopes delle TLC.
Rick Rubin: uno degli inventori dell’hip hop in qualità di fondatore della Def Jam Records (Public Enemy, Beastie Boys, LL Cool J), ha prodotto album di Red Hot Chili Peppers, Tom Petty, Stayer, Johnny Cash. Per Mel C ha prodotto tre brani (“Suddenly monday”, “Ga ga” e “Be the one”).
Craig Armstrong: un protetto dei Massive Attack (incide per la loro casa discografica), ha lavorato anche con Nellee Hooper e U2. Qui ha arrangiato gli archi e collaborato alla produzione di “Feel the sun”.
Patrick McCarthy: produttore, sound engineer, ha già collaborato con Madonna, Indigo Girl, Joe Henry, Ricky Martin e REM. S’è occupato del missaggio di tutti i brani dell’album (tranne “Ga ga”).
Con una squadra così, viene da invertire la domanda e l’interlocutore: come volete che sia questo disco? La risposta: bello, perché è un’operazione di marketing perfetta. E ben riuscita. Il problema a questo punto sarà tenere il piede in due scarpe, visto che il pubblico di “Northern star” e quello di “Wannabe” non sono esattamente gli stessi.