Chi conosce e apprezza le gesta musicali di Bernocchi già si sarà procurato l’album, ma il bello è che non si tratta di un lavoro per iniziati: Blackwood, infatti, è un progetto dal profilo – oltre che internazionalissimo – molto elevato e di interesse sicuro per amanti dell’elettronica e del dub più oscuri, uniti a sonorità e atmosfere doom da manuale. “As the world rots away”, insomma, è un giro panoramico nell’Ade, con i suoi scorci infernali e il campionario di disperazione, sofferenza e angoscia che fa parte del pacchetto.
Claustrofobia, apnea, paranoia, sensazione di disastro imminente... le sonorità di questo album sono una pressa per l’anima – oltre che per le orecchie. Il calderone nero in cui bollono doom e dub è dunque il contenitore di una pietanza per chi non sa rinunciare alle emozioni fortissime, ma non di facile fruizione: lo chef luciferino Bernocchi non è, infatti, autore di musica “facile”, e proprio per questo la sua proposta risulta ancora più fascinosa.
“As the world rots away” condensa chitarre violentissime e sfigurate dal fuzz, linee di basso che annodano le budella, voci demoniache, beat inarrestabili e marziali, con l’aggiunta di campionamenti di frasi e suoni tratti da formule di “oscure tradizioni esoteriche”, come si legge nel comunicato ufficiale.
Doom e dub, nonostante tutto, si sposano alla perfezione. Ma occhio ai segni che lasceranno nella vostra psiche... questa è roba davvero da maneggiare con cura.