Il disco arriva a circa due anni e mezzo di distanza dal precedente "L'anima vola", album che aveva visto Elisa cimentarsi per la prima volta in quasi vent'anni di carriera con un repertorio tutto italiano; con "ON", la cantautrice torna a cantare in lingua inglese: solo due dei 13 brani contenuti in questo disco sono infatti cantati in lingua italiana. Tutte le canzoni sono state scritte dalla stessa Elisa, che talvolta si è avvalsa della collaborazione di alcuni autori internazionali quali Keely Bumford, Allan D. Rich e Jud Friedman, già autori per Whitney Houston, Ray Charles, Barbra Streisand e Giorgia. L'unica eccezione è rappresentata da "Waste your time on me", scritta da Jack Savoretti insieme a Pedro Vito e Sebastian Sternberg. L'album è stato prodotto da Curt Schneider, dal 2014 nella band della cantautrice in qualità di bassista e per la prima volta in cabina di regia per un disco di Elisa: le lavorazioni si sono svolte, a più riprese, tra l'autunno del 2014, l'estate del 2015 e l'autunno del 2015, tra la Slovenia, Povegliano Veronese, Los Angeles, Gorizia e New York. Un team ristretto di musicisti ha affiancato Elisa durante le registrazioni: alle tastiere troviamo Christian Rigano, alle chitarre Andrea Rigonat, al basso e alle programmazioni lo stesso Curt Schneider, alle drum machines e alle percussioni Victor Indrizzo.
A livello di suono, il disco segna una rottura con le precedenti produzioni della cantautrice: meno chitarra e batteria, più tastiere, programmazioni, sintetizzatori e drum machine. Quello che caratterizza una buona parte di queste nuove canzoni è un gusto per la musica elettronica, declinata in diverse forme: ci sono le power ballad in stile Sia ("Bad habits" e in parte anche "No hero"), pezzi in cui l'elettronica convive con sonorità più acustiche ("Wast your time on me", con un cameo dell'autore Jack Savoretti; e "Sorrido già", incisa invece con gli amici Giuliano Sangiorgi ed Emma), accenni di trip hop e drum'n'bass ("With the hurt", "Bruciare per te" - tra le influenze del disco, come ha spiegato Elisa nella nostra intervista , ci sono Diplo e Skrillex) e un paio di episodi dance pop che ricordano le hit delle popstar americane degli anni 2000 ("Ready now" e "Rain over my head"). Accanto a queste incursioni nell'elettronica troviamo un pezzone in stile Motown come "Love me forever" (con una ritmica presa in prestito da "Footloose" di Kenny Loggins: Elisa aveva scritto questo brano a quattordici anni, venticinque anni fa), un brano dall'arrangiamento più pianistico come "Love is kinda war", una canzone condita in salsa soul come "Hold on for a minute" (con un'introduzione cupa che ricorda Adele e un ritornello più solare) e una iper-funky come "Peter Pan" (un retaggio della collaborazione con i Kolors dello scorso anno). L'Elisa dei primissimi album "Pipes & flowers", "Asile's World" e "Then comes the Sun" fa capolino in "Catch the light", con un arrangiamento più scarno e asciutto, tutto chitarra elettrica e batteria.
"ON" è un disco che si ascolta volentieri, senza stancarsi. Sono canzoni energiche e da ballare, come lo stesso titolo lascia intendere, che giocano sull'effetto sorpresa: partono in una determinata maniera e arrivano poi a percorrere direzioni inaspettate. Non solo a livello di sonorità, ma anche a livello di struttura musicale, grazie ad una serie di espedienti, su tutti i salti improvvisi di ottave. Il pezzo più atletico del disco è "Bruciare per te", scritto durante la partecipazione ad Amici dello scorso anno: un gioco di esplosione ed implosione mozzafiato, che non lascia indifferente chi ascolta.
Per parlare di una vera e propria svolta artistica è presto: sarebbe più corretto dire che "ON" potrebbe segnare il punto di partenza per una nuova e interessante fase della carriera di Elisa, che con queste canzoni si propone in versione più estroversa e "popular" rispetto al passato, come lei stessa ha ammesso. E' un disco irrompente e fisico che, per la rottura che propone, potrebbe far storcere il naso ai fan della prima ora di Elisa: è un album lontano anni luce dalle prime produzioni della cantautrice. E' pop, vero, ma lo è nel senso migliore del termine: un bel mix nel quale convivono tutte le (migliori) sfaccettature della musica degli ultimi cinquant'anni, dalla Motown all'elettronica degli 2000, passando per il funk anni '70, la dance anni '80 e il pop degli anni '90.