Briga esordisce nella discografia ufficiale (dopo due lavori "underground" intitolati "Alcune sere" e "Malinconia della partenza") con un album non immortale ma sicuramente meglio di quanto i detrattori del web avrebbero sperato per sparare ad alzo zero.
Intanto affrontiamo una questione centrale. Briga è un rapper? Sostanzialmente sì, ma fa un tale uso della melodia che la contaminazione col pop è veramente forte. Dal canto suo il ragazzo di Roma dimostra capacità vocali molto migliori rispetto alla media dei colleghi, cantando ritornelli e anche strofe senza spersonalizzarsi in bagni di autotune.
"Never Again" alterna tracce buone a brani più scolastici, sia nei testi che negli arrangiamenti. Il disco piacerà sicuramente alle tante ragazze che lo seguono idolatranti da mesi sugli schermi di Canale 5 ma anche chi è disposto ad ascoltare il giovane artista senza pregiudizi dovrà riconoscere che "Never Again" presenta episodi interessanti.
Nota di merito è che il disco, confermando così la sua anima pop, è interamente suonato.
Venendo ai brani di punta: "Talento de Barrio" porta alla mente lavori di un altro rapper molto valido contaminato dalle sette note, Coez. "Sei di mattina" è una hit consolidata (presentata anche live sul palco dell'hip hop tv day raccogliendo applausi da 8.000 persone), "Giunto alla linea" è registrato dal vivo durante la diretta con Maria De Filippi e vanta il duetto con Tiziano Ferro; anche Primo (voce dei Cor Veleno), celebre rappresentante della scena rap romana, ha risposto presente alla proposta di featuring in "L'amo". Tanti testi sul cuore e suoi derivati, come confermato anche dalla visualizzatissima "L'amore è qua" (il counter youtube è già a 5 milioni ) per un rap melodico che, sempre restando in ambito del format Mediaset, vince qualitativamente sul primo, vendutissimo, disco di Moreno.