“Frasi & fumo”, il terzo lavoro di Nina Zilli, è una conferma. Se agli esordi si poteva sospettare una furba operazione di marketing per ricalcare successi internazionali, oggi sembra più corretto dire che l’artista si è trovò nel posto giusto al momento giusto – e sull’onda di quei successi internazionali ha saputo costruire una meritata carriera. Non sarebbe ancora qui, se fosse stata solo una questione di mode.
La sua partecipazione al Festival, con “Sola” e la cover di “Se bruciasse la città” di Ranieri, è un buon riassunto dell’album: da una parte i riferimenti alla musica nera, le citazioni di Nina Simone, dall’altra un occhiolino alla tradizione italiana tra ’60 e ’70. I modelli a cui si rifà Zilli, quindi, restano immutati, ma rispetto all’album precedente, il suo spirito “retromaniaco” esce ancora meglio. A tratti, “L’amore è femmina” veniva schiacciato dal perfezionismo delle produzioni di Michele Canova, mentre qui la presenza di Mauro Pagani assicura un risultato ugualmente pregevole ma forse più rispettoso verso gli impulsi dell’artista e le sue ispirazioni.
“Frasi & fumo” è un album di grande varietà che sa toccare tanti generi, dal sopraccitato blues al reggae, dal soul a brani che potrebbero appartenere alle dive italiane di un tempo, come le ottime “Cadevo piano” e “Luna spenta”. Ci sono addirittura momenti in cui la filologia di Zilli è tale da lasciar pensare che si stia ascoltando la cover di un classico perduto e riscoperto. Lo si può considerare come un aspetto negativo, oppure si può apprezzare l’incredibile lavoro di ricerca fatto non solo sui suoni, ma anche sulle parole (insieme a Kaballà e Neffa).
Sarebbe interessante, in futuro, se l’artista rinunciasse a uno di questi due aspetti: se nei suoni si lasciasse guidare da un produttore con un occhio all’elettronica, per esempio, o se per le parole si affidasse a una penna dal sapore più contemporaneo. Ma “Frasi & fumo”, per il momento, sembra esattamente l’album che voleva fare, e serviva a sottolineare che non era solo una furba operazione di marketing: questo è davvero il suo mondo (e questo è il suo blues).