Nina Zilli - FRASI E FUMO - la recensione

Recensione del 20 feb 2015 a cura di Pop Topoi

Voto 7/10
Nina Zilli si è classificata decima al Festival appena concluso. In un’edizione di ballate sentimentali molto classiche che flirtano con un certo tipo di radio, si è distinta presentandosi con un blues. Avrebbe meritato di più perché, insieme a Malika Ayane, è stata una dei pochi a portare il suo mondo all’Ariston, come interprete ma anche come autrice. Mentre le reduci dai talent, anche le più affermate, continuano a fare fatica per trovare una direzione, loro due rimangono fedeli al proprio stile. Sono le ultime di una generazione nata dalle Nuove proposte, sono state scoperte con metodi tradizionali e lasciate crescere nel modo artisticamente più appropriato alle loro capacità: a distanza di anni, la differenza si nota, soprattutto quando si parla di album.





“Frasi & fumo”, il terzo lavoro di Nina Zilli, è una conferma. Se agli esordi si poteva sospettare una furba operazione di marketing per ricalcare successi internazionali, oggi sembra più corretto dire che l’artista si è trovò nel posto giusto al momento giusto – e sull’onda di quei successi internazionali ha saputo costruire una meritata carriera. Non sarebbe ancora qui, se fosse stata solo una questione di mode.
La sua partecipazione al Festival, con “Sola” e la cover di “Se bruciasse la città” di Ranieri, è un buon riassunto dell’album: da una parte i riferimenti alla musica nera, le citazioni di Nina Simone, dall’altra un occhiolino alla tradizione italiana tra ’60 e ’70. I modelli a cui si rifà Zilli, quindi, restano immutati, ma rispetto all’album precedente, il suo spirito “retromaniaco” esce ancora meglio. A tratti, “L’amore è femmina” veniva schiacciato dal perfezionismo delle produzioni di Michele Canova, mentre qui la presenza di Mauro Pagani assicura un risultato ugualmente pregevole ma forse più rispettoso verso gli impulsi dell’artista e le sue ispirazioni.

“Frasi & fumo” è un album di grande varietà che sa toccare tanti generi, dal sopraccitato blues al reggae, dal soul a brani che potrebbero appartenere alle dive italiane di un tempo, come le ottime “Cadevo piano” e “Luna spenta”. Ci sono addirittura momenti in cui la filologia di Zilli è tale da lasciar pensare che si stia ascoltando la cover di un classico perduto e riscoperto. Lo si può considerare come un aspetto negativo, oppure si può apprezzare l’incredibile lavoro di ricerca fatto non solo sui suoni, ma anche sulle parole (insieme a Kaballà e Neffa).
Sarebbe interessante, in futuro, se l’artista rinunciasse a uno di questi due aspetti: se nei suoni si lasciasse guidare da un produttore con un occhio all’elettronica, per esempio, o se per le parole si affidasse a una penna dal sapore più contemporaneo. Ma “Frasi & fumo”, per il momento, sembra esattamente l’album che voleva fare, e serviva a sottolineare che non era solo una furba operazione di marketing: questo è davvero il suo mondo (e questo è il suo blues).

Vai alle recensioni di Rockol

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996