Hootie and the Blowfish - MUSICAL CHAIRS - la recensione
Recensione del
21 nov 1998
Terzo album della fortunata serie che ha portato il gruppo statunitense al successo, "Musical chairs" si propone come ennesimo capitolo di una saga rock-pop dai colori sudisti e dalle influenze black&country: un panorama alquanto variegato, come si vede, a definire la loro musica, e del resto il grande successo ottenuto dai Blowfish dipende proprio da questa estrema ricchezza di riferimenti che inspessisce di molto la loro proposta musicale. Quello che rimane come loro tratto fondamentale è la totale americanità del prodotto, che ben si amalgama con scenari, ritmi e personaggi della Grande Provincia Usa. Questo forse è il motivo del riscontro minore che la loro musica ha avuto in Europa, pur rimanendo comunque un prodotto di grande validità. Nati come ‘regina’ delle bar band del paese, gli Hootie & the Blowfish hanno preso in fretta l’ascensore per il successo, amplificando i propri strumenti e il proprio messaggio per farsi ascoltare dalla Nazione, e i 14 milioni di copie vendute con "Cracked rear view" la dicono già lunga in proposito. Colonna sonora delle lunghe autostrade, ballad calde e soffuse per gli inevitabili momenti confidenziali, qualche pezzo movimentato per sognare cosa c’è oltre l’orizzonte e tanta onestà: questi sono gli Hootie & the Blowfish, questo il loro disco che si ascolta con grande piacere e in alcuni momenti - "Home again", "Desert mountain showdown", "Only lonely", "I will wait" - con gusto e partecipazione.
Tracklist:
"I will wait"
"Wishing"
"Las Vegas nights"
"Only lonely"
"Answer man"
"Michelle post"
"Bluesy revolution"
"Home again"
"One by one"
"Desert mountain showdown"
"What’s going on there"
"What do you want from me now"
"Closet full of fear" (bonus track)