Quindi cosa ne è scaturito? Un buon album davvero, tradizionale e personale al contempo, di American rock’n’roll di quello “colto”, “narrativo” e “letterario”, con le consuete suggestioni country/roots. Chiamiamolo, se vogliamo, southern rock d’autore.
Tutto è al proprio posto, dunque, nonostante le distonie apparenti di cui si diceva... per cui la band non ha tradito, né ha dato bruschi scossoni al timone: ha, invece, fatto ciò che le riesce meglio, sublimando il migliore Lou Reed, i Velvet Underground meno oscuri, le radici trash-blues degli Stones più indiavolati (l’opener “Shit shots count” sembra un pezzo perduto di Jagger e Richards dei primi anni Settanta), Johnny Cash, Neil Young, il cow-punk seminale e – perché no – un pizzico di college rock.
Questo lavoro, registrato in meno di due settimane, è dedicato interamente a Craig Lieske, la persona che si occupava del merchandising della band e che i Drive By truckers definivano il loro “portavoce e ambasciatore coi fan”. Craig, infatti, è morto per un attacco cardiaco a gennaio del 2013 e il gruppo ha pensato di ricordarlo in questo modo. Ed è un bel ricordo, visto che si tratta di un disco al 100% godibile.
Ha un unico difetto, “English oceans”, se vogliamo cercare il proverbiale pelo nell’uovo: è che non sempre la band riesce a ingranare la marcia capace di portarla nella propria dimensione unica e speciale, restando a tratti confinata in un limbo citazionista in cui si rincorrono i fantasmi Crazy Horse, Dinosaur Jr, Foo Fighters e Black Crowes... nomi di tutto rispetto, ma miscelati in frammenti dal sapore un po’ troppo “omogeneizzato”. Ma si tratta di brevi momenti. Perché “English oceans” non sarà il miglior disco dei Drive By Truckers, ma è anche – al contempo – il loro “unico disco”... nel senso che da 18 anni loro fanno questa roba qua, come solo loro riescono e senza possibilità di essere imitati con successo. Quindi non c’è un brano, qui, che non avrebbe potuto essere incluso in uno dei loro 12 album precedenti.
Non sarà il disco per cui saranno ricordati, ma è indubbiamente, e con tutti i pregi del caso, un loro disco. Che non può lasciare indifferenti.