Risolti i problemi con la casa discografica, Lupe torna con questo "Food & Liquor II – The Great American Album Part 1", dalla nerissima copertina. Il titolo fa riferimento al suo disco d'esordio del 2006, e in questo Lupe Fiasco rientra nelle consuetudini del mondo hip-hop markettaro per cui il sequel e il “franchise” hanno un valore commerciale notevole (basti pensare a The Blueprint di Jay-Z giunto al terzo capitolo). Il sottotitolo altisonante e sborone ci dice invece che dobbiamo aspettarci un altro lavoro a breve.
Ma veniamo a questo disco. Lupe Fiasco non si tradisce (“I know you’re sayin’ / ‘Lupe rappin’ ’bout the same shit'./ Well, that’s ‘cause ain’t shit changed, bitch,” rima in “ITAL [Roses]”) e dedica ciascun brano a problematiche politiche e sociali, dalla corruzione della polizia (“Strange Fruition”) alla religione (“Lamborghini Angels”), dalla cultura delle gang (“ITAL [Roses]”) al degrado dei quartieri (“Around my way”). Il tono è sempre piuttosto moraleggiante e intimidatorio.
Un caso su tutti, il singolo “Bitch bad” che racconta il modo in cui le donne sono rappresentate dal mondo hip-hop e dai media e, nonostante l'uso pedissequo della parola “bitch”, il testo sembra scritto dall'italica autrice de “Il Corpo delle Donne” e il
Insomma, Lupe Fiasco è il rapper con il ditino alzato (l'indice, non il medio).
Ma non ci sono solo i testi. I suoni di Food & Liquor II sono infatti freschi e brillanti: sono forse il miglior compromesso tra l'hip hop di Kanye West (ma con le ridotte) e Jay-Z e il caldo r'n'b di Drake. “Battle scars” cantata insieme a Guy Sebastian, ad esempio, è un gioiellino hip-pop. Come rapper Lupe è tra i più talentuosi in circolazione sia a livello di flow sia di tecnica. Ascoltare “Lamborghini angels” per conferma.
In definitiva, un disco un po' sopra le righe per testi e temi trattati, ma decisamente godibile e che si distacca dalla solite produzioni hip-hop degli ultimi anni.