Lupe Fiasco - FOOD AND LIQUOR: THE GREAT AMERICAN RAP ALBUM PT.1 - la recensione

Recensione del 04 ott 2012 a cura di Michele Boroni

Voto 7/10
Nel vasto e stereotipato universo hip-hop, Lupe Fiasco rappresenta un caso a parte. Intellettuale, musulmano praticante, fortemente anti-Obama e con un'attitudine da moralizzatore. Ma, come tutti i rapper, non le manda certo a dire. Questo atteggiamento in passato gli provocò parecchi problemi con l'Atlantic che, infastidita dalle liriche che contenevano precise offese al Presidente degli Stati Uniti (“the biggest terrorist”), censurò e mise mano sul precedente “Lasers” (2011), disco che il rapper si rifiutò di promuovere; successivamente annunciò anche l'uscita dalle scene, salvo poi smentire (uffa, ora ci si mettono anche i rapper, cioè quelli che dovrebbero parlare chiaro e tondo).

Risolti i problemi con la casa discografica, Lupe torna con questo "Food & Liquor II – The Great American Album Part 1", dalla nerissima copertina. Il titolo fa riferimento al suo disco d'esordio del 2006, e in questo Lupe Fiasco rientra nelle consuetudini del mondo hip-hop markettaro per cui il sequel e il “franchise” hanno un valore commerciale notevole (basti pensare a The Blueprint di Jay-Z giunto al terzo capitolo). Il sottotitolo altisonante e sborone ci dice invece che dobbiamo aspettarci un altro lavoro a breve.
Ma veniamo a questo disco. Lupe Fiasco non si tradisce (“I know you’re sayin’ / ‘Lupe rappin’ ’bout the same shit'./ Well, that’s ‘cause ain’t shit changed, bitch,” rima in “ITAL [Roses]”) e dedica ciascun brano a problematiche politiche e sociali, dalla corruzione della polizia (“Strange Fruition”) alla religione (“Lamborghini Angels”), dalla cultura delle gang (“ITAL [Roses]”) al degrado dei quartieri (“Around my way”). Il tono è sempre piuttosto moraleggiante e intimidatorio.
Un caso su tutti, il singolo “Bitch bad” che racconta il modo in cui le donne sono rappresentate dal mondo hip-hop e dai media e, nonostante l'uso pedissequo della parola “bitch”, il testo sembra scritto dall'italica autrice de “Il Corpo delle Donne” e il
video potrebbe essere girato da una delle Comencini's sister, tanto è didascalico e pedante. If not now, when? Autori come Frank Ocean (“Pyramid”) o rappers come Outkast (“Aquemini”) ci hanno dimostrato che si possono dire le stesse cose in modo più efficace, ad esempio, raccontando storie con originalità e senza fare la predica.



Insomma, Lupe Fiasco è il rapper con il ditino alzato (l'indice, non il medio).
Ma non ci sono solo i testi. I suoni di Food & Liquor II sono infatti freschi e brillanti: sono forse il miglior compromesso tra l'hip hop di Kanye West (ma con le ridotte) e Jay-Z e il caldo r'n'b di Drake. “Battle scars” cantata insieme a Guy Sebastian, ad esempio, è un gioiellino hip-pop. Come rapper Lupe è tra i più talentuosi in circolazione sia a livello di flow sia di tecnica. Ascoltare “Lamborghini angels” per conferma.

In definitiva, un disco un po' sopra le righe per testi e temi trattati, ma decisamente godibile e che si distacca dalla solite produzioni hip-hop degli ultimi anni.

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