Ora è il turno di David Andrew Sitek, che dopo aver prodotto diversi lavori altrui (tra cui Scarlett Johansson, Foals e Yeah Yeah Yeahs) decide di realizzare il Suo disco e di intitolare tutto (progetto e album) Maximum Balloon .
Il Sitek-sound, ovvero quella miscela di synth-pop, indie-rock e sonorità soul-funk, è presente in modo netto, ovviamente, in questo lavoro, anche se, nella maggior parte dei casi, con sfumature meno cupe e più solari rispetto ai dischi dei TVOTR.
Non essendo un cantante, Dave ha dovuto chiamare a raccolta una serie di amici vocalist per donare maggiore vita ai suoi pezzi: ecco allora i compagni di scuderia Tunde e Kyp, Karen O degli Yeah Yeah Yeahs, la giovane promessa indie Holly Miranda (il cui ultimo lavoro è stato prodotto dallo stesso Sitek), il leggendario David Byrne (ai cui Talking Heads
Gli episodi con le influenze più funk e black, ma sempre con sfumature electro-pop, sono l'iniziale “Groove me” (con il newyorkese Theophilus London, dalle frequenze vocali molto vicine a Tunde dei TV), la veloce “Tiger” con il rapper Aku e il lento “Shakedown” con Kyp Malone. Due brani portano il timbro deciso di chi li canta: “Absence of light” è caratterizzata dalla voce di Tunde Adebimpe che rende tutto molto Tv On The Radio, mentre “Apartment wrestling” è Talking Heads allo stato puro, con l'inconfondibile marchio di David Byrne.
“Communion” con Karen O, “Young love” con Katrina Ford e “If you return” con gli svedesi Little Dragon sono forse gli episodi più pop, con un synth leggero ma mai banale e ritmi ballabili: quasi delle potenziali hit. Infine i brani più cupi, e forse migliori, del lotto: la splendida “The lesson” con Holly Miranda, le cui corde vocali si legano alla perfezione con un tappeto scuro che odora di Nine Inch Nails e Massive Attack e la chiusura affidata a “Pink bricks” con Ambrosia Parsley, sempre cupa e venata di elettronica.
Insomma, con “Maximum Balloon” Dave Sitek conferma di saperci fare, di essere uno dei produttori e musicisti più arguti della scena indie americana, spaziando con disinvoltura da un capo all'altro della musica, dal soul a suoni cupi, dall'electro-pop al funk-rock. Forse non un capolavoro (e forse non al livello della sua band), ma questo disco merita sicuramente un alto livello di attenzione. Anzi, “Maximum”.