Gossip - MUSIC FOR MEN - la recensione

Recensione del 19 set 2009 a cura di Rossella Romano

Ah, l'amore.... come direbbero in molti, è davvero una cosa meravigliosa. "Music for men", quarto album dei Gossip , prodotto da Rick Rubin, è un vero e proprio inno all'amore.
Ne ha fatta di strada il trio originario dell'Arkansas, insieme dal 2003 e composto alla voce da Beth Ditto, una delle cantanti più stylish in circolazione, alla batteria da Hanna Billie e alla chitarra da Brace Paine, diventati famosi con il loro motto "Standing in the way of control", titolo del loro album del 2006 che li ha resi popolari alle masse e li ha eletti gay icon per eccellenza.
Beth Ditto, carismatica frontgirl, intona a voce piena e molto più controllata dei passato, il turbamento, l'oblio, il dolore, la gioia e la rabbia che suscita il sentimento più decantato di tutti i tempi, nella musica e non solo. Non mancano di certo l'ironia e il femminismo, che da sempre hanno caratterizzato i Gossip e che aleggiano in tutte le liriche di "Music for men", quasi una sicurezza per chi è Ditto-addicted sin dal primo "That's not what I heard " del 2001. Un po' disco wave, vagamente glam e profondamente provocatorio nei confronti della morale cattolica e sudista, è il primo singolo estratto dall'album, "Heavy Cross", dove riff di chitarra e voce suadente, su un beat che richiama la dance anni '80, non possono che provocare almeno il movimento a tempo della testa anche di chi, col ballo, non ha mai avuto nulla a che fare. Pezzi come "8th wonder", con bassi graffianti e crescendo di batteria, hanno il potere di far nascere, in chi le ascolta, quella voglia di combattere che spinge a poter pensare di essere invincibili. D'altronde "The power of love" è da sempre il miglior scudo contro tutti i mali del mondo. Lascia un po' pensare la romantica "Love long distance", omaggio alle atmosfere dancefloor del famoso Studio 54, forse un po' troppo ripetitiva e poco di impatto rispetto agli altri pezzi di Miss Ditto e soci. Tocco di classe è "Four letter word", canzone dedicata all'amore in tutto e per tutto, caratterizzata, in apertura, da un sintetizzatore che ti rimane in loop nella testa, come l'intera melodia del brano. Chiude il tutto "Spare me from the mold": dal motivetto dissacrante in cui la batteria fa da padrona, è un'irriverente incitazione ad uscire fuori dal proprio guscio e a darsi da fare, in tuti i sensi. D'altronde, senza un po' di provocazione e un pizzico di carnalità, l'amore perderebbe quella sana componente ludica che fa bene allo spirito. Parola di Beth Ditto...


Vai alle recensioni di Rockol

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996