Le undici canzoni che propone Eros in “Ali e radici”, per celebrare il suo venticinquennale idillio con il successo, sono costruite con la forza e la precisione di arrangiamenti, quasi sempre per archi, che rasentano la fredda perfezione mentre i testi hanno il pregio e il segreto di cui si ciba il pop: la semplicità.
Le canzoni di “Ali e radici” parlano dei rapporti che più ci riguardano, quelli che abbiamo con l’altro sesso e quelli che abbiamo con noi stessi. Si parte, vento in poppa, con “Appunti e note”, Eros ci accoglie informandoci che la sua vena creativa ed emozionale non si è ancora esaurita “forse perchè in fondo ad ogni storia nuova manca quella frase che non ho scritto ancora”. A seguire incalza “Il cammino”, una ballata nella quale si erge sopra tutto la voce così nasale e particolare del nostro. “Parla con me”, il singolo scelto per conquistare i programmi radiofonici e per deliziare i fans, esorta a non chiuderci in noi stessi anche quando è proprio dura dura ma ad esternare quanto ci angustia e a credere sempre nell’amore verso gli altri e nel rispetto verso noi stessi. “L’orizzonte” è una preghiera innalzata alla propria amata così come “Affetti personali” è cantata in onore all’amicizia. “Controvento” è l’ipotetica lettera d’addio al proprio (un tempo) amore, lettera che rimane puro intento poichè “ti volevo dire che tutto sta per finire ma ci sono parole che poi non riescono a uscire”. La canzone che ha il titolo dell’album è simbolica degli impulsi che vivono perennemente in tensione dentro di noi: il rimanere e l’andare, il trattenersi e il lasciarsi fare. “Bucaneve” è un disperato urlo d’amore di una persona che ha un vissuto alle spalle e cammina con la disillusione al suo fianco. “Nessuno escluso” e “Non possiamo chiudere gli occhi” sono gli episodi in cui si cambia registro e si denuncia l’egoismo, la violenza e l’ingiustizia di questo mondo invitando e auspicando un risveglio delle coscienze. “Come gioielli” è il gran finale dedicato alle cose da salvare: il sorriso di un bambino, il bacio di una madre, un gesto di fraternità.
Nel nome della semplicità “Ali e radici” è un album riuscito, anzi riuscitissimo. Prova ne sarà che nella calda e pigra estate italiana ormai alle porte, se ti troverai - turista fai da te - ad attraversare nelle prime ore del pomeriggio una viuzza solitaria di un borgo collinare oppure a sfidare la confusione di una spiaggia oltremodo affollata e ci sarà una radio che manderà della musica, puoi scommettere le monete che hai in tasca che sarà Eros Ramazzotti a tenerti compagnia.
(Paolo Panzeri)