Green Day - BULLET IN A BIBLE - la recensione

Recensione del 09 dic 2005

Ok, l’abbiamo capito: la tendenza discografica di questa stagione è quella degli album dal vivo. Dopo natali e natali in cui siamo stati inondati da best, box, ristampe eccetera, è la volta dei live. Alcuni belli, alcuni brutti, alcuni sensati, altri pure speculazioni. Non è questo il caso, e tra i gruppi di quest’ultimo periodo i Green Day sono tra quelli che più meritavano la celebrazione, insieme ai loro fan.

Volenti o nolenti la loro “punk opera” “American idiot” ha riportato la band californiana in cima a tutto: alle classifiche, alla considerazione dei media, al costume. E per di più in un periodo ben diverso da 10 anni fa, quando esplosero e quando le chitarre andavano di moda. L’attenzione che ha dedicato loro MTV, da questo punto è significativa: l’emittente videomusicale è sempre molto attenta nell’individuare e spingere gruppi che rappresentano un certo tipo di pubblico; i Green Day, oltre ad essere bravissimi su disco, su video e su palco rappresentano benissimo la rabbia di questo periodo.
Bene venga quindi, questo “best of” dal vivo “Bullet in a bible”, pubblicato nella stessa confezione in CD e DVD. C’è tutto, qua dentro: soprattutto i brani dell’ultimo disco, ma anche i classiconi (“Longview”, “Basketcase”); c’è la loro forza musicale su un palco (anche se dal vivo il trio si fa accompagnare da qualche musicista aggiunto), c’è il loro divertimento e c’è capacità di trascinare le masse; ci sono i fan, che urlano e cantano le canzoni, in bella evidenza nel mix, quasi a sottolineare l’affetto ai limiti dell’isterismo che li circonda in questo momento.

C’è anche un video, andato in onda su MTV in anteprima e qua proposto nella sua interezza. Questo, mi pare, è il punto debole del progetto, perché troppo alla MTV , in termini di regia e taglio: bella l’idea della giustapposizione di immagini in bianco e nero e a colori, ma la schizofrenia della camera e l’insistenza su tagli obliqui e dettagli secondari rende spesso inguardabile il tutto. Un tipo di regia che sembra fatta apposta per compiacere l’emittente ed il suo pubblico; una regia da videoclip di 10-15 anni fa, che l’emittente stessa ormai convertita a formati più generalisti usa ormai (e perfortuna) raramente.
Detto questo, “Bullet in a bible” rimane un buon prodotto, e nella miriade di live CD/DVD di questo periodo, uno dei pochi che vale la pena di ascoltare soprattutto per la parte audio.

(Gianni Sibilla).

Tracklist

01. American idiot
02. Jesus of suburbia
03. Holiday
04. Are we the waiting
05. St. Jimmy
06. Longview
07. Hitchin’ a ride
08. Brain stew
09. Basket case
10. King for a day/Shout
11. Wake me when september ends
12. Minority
13. Boulevard of broken dreams
14. Godd riddance (Time of your life)

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