Gilberto Gil - O SOL DE OSLO - la recensione
Recensione del
05 dic 1998
«Ognuno può cantare e suonare la musica brasiliana in maniere differenti. Gilberto Gil le ama e le usa tutte: questo è il suo modo di comunicare con il pubblico». Così Torquato Neto presentava nel 1967 "Louvaçao", il primo disco di Gilberto Gil e, a distanza di trent’anni, si può dire che questa frase continua ancora a spiegare al meglio la musica e l’arte di questo grande artista bahiano. "O sol de Oslo" continua nell’opera ‘universalista’ intrapresa da Gil con la sua musica, all’insegna di una contaminazione culturale tra ciò che è prettamente brasiliano e la musica pop in senso universale. Come ha detto bene Arto Lindsay, la grandezza di questa ‘nuova’ musica brasiliana è proprio il suo essere «very local but also very international», indicando così la contaminazione tra i due generi di elementi. Accompagnato da ospiti eccellenti come Trilok Gurtu, Rodolfo Stroeter (che del disco è anche produttore) e Marlui Miranda (una delle più belle voci in circolazione), Gil mette insieme un album all’insegna di un immaginario gioco di ruolo, nel quale alle canzoni brasiliane è dato modo di vestirsi e di affiancarsi a quelle che nella cultura dominante sono considerate le forme ricorrenti di espressioni pop: il tutto senza mai snaturare l’essenza originaria di quella musica, anzi, semmai arricchendola con dei tasselli sonori mutuati da un altro contesto. Splendidi i brani tradizionali come "Tata engenho novo" e "Mana", ma non sono da meno quelli scritti da Gil e Stroeter in una simbiosi perfetta, come "Xote" e "Onde o xaxado tà", veramente un tributo allo spirito più indomabile e musicalmente inebriante della musica brasiliana popolare. Arricchito dalla splendida vocalità di Marlui Miranda (che esegue anche un brano di propria composizione, "Bastiana"), l’album si pone come una delle migliori cose registrate da Gil negli ultimi tempi, a dire il vero abbanstanza prodighi di bella musica, da parte sua. Mente aperta, grande musicalità e una curiosità che con gli anni accenna solo a crescere: è il segreto della sua eterna giovinezza?
Tracklisting:
"Tata engenho novo"
"Mana"
"17 na corrente"
"Xote"
"Eu te dei meu ané"
"Kaò"
"Ciranda"
"Rep"
"Onde o xaxado ta"
"Lingua do pé"
"A santinha là da serra"
"Ai baiano"
"Bastiana"
"Oslodum"