Quattro cantanti al prezzo di uno: gli stra-fan della Grande Canzone Italiana saranno felicissimi di apprendere che esiste ora in commercio un cd - non
singolo, doppio! - appositamente pensato per loro.
“PinoDanieleFrancescoDeGregoriFiorellaMannoiaRon in tour” (titolo faticoso da pronunciare, ma il concetto è chiaro) raccoglie ben ventisei brani di quattro
autori diversi, che apparentemente non c’entrano nulla
l’uno con l’altro (ma questo è un altro discorso). E
che hanno girato l’Italia in concerto - 27 date - per
tutta l’estate del 2002. Dalle due serate finali, a
Verona e a Bologna, è stato tratto questo disco, che
rappresenta anche l’esordio per la Blue Drag,
etichetta discografica piuttosto coraggiosa (per
debuttare nel mondo dei ciddì il momento non è dei
migliori) distribuita Sony.
Detto ciò: dalla tracklist dell’album si evince che il
progetto del tour fosse quello di portare sul palco un
agglomerato di successi il più possibile piacione, non
troppo difficile, (quasi) universalmente
condivisibile. Dalla lettura del libretto apprendiamo
che l’idea originaria e la produzione sono opera di
Pino Daniele; come abbia scelto i suoi compagni di
viaggio, se per affinità artistica o amicizia o altro,
ci è ignoto. Probabilmente erano tutti e quattro
abbastanza liberi, la scorsa estate, il che potrebbe
essere una ragione sufficiente.
Per il resto questo album soffre delle pecche comuni a
(quasi tutti) i dischi dal vivo: l’effetto sonoro ed
emotivo che può dare una chitarra suonata sul palco,
trasportato sul disco, perde mordente (e spesso anche
significato).
I momenti peggiori: i coretti del
pubblico, la cui intensità cresce proporzionalmente
alla notorietà delle canzoni (“Quello che le donne non
dicono”, interpretata dalla sola Mannoia, ne è per
esempio funestata). I momenti migliori: le canzoni “a
quattro”, a tratti tanto intense e convincenti (“Una
città per cantare”, “I treni a vapore”, “Alice”) da
far dimenticare dubbi e perplessità sul disco.
A chi poi venisse la curiosità di sapere chi ha
cantato di più e chi di meno sul palco e sul disco,
risparmiamo la fatica: la situazione è piuttosto
equilibrata. Vincono Mannoia, con 18 presenze di cui
due soliste (ma è normale, è l’unica donna) e Pino
Daniele (18 anche per lui, anche per lui due prove da
solista), come detto ideatore dell’intero progetto. De
Gregori suona poco convinto e si ferma a 16, chiude
Cellamare che è stato, è, sarà sempre il meno
ambizioso del gruppo.
Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali
(“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di
cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge
sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri
contenuti informativi.
Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate
e, in generale, quelle libere da diritti.
Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da
fotografi dei quali viene riportato il copyright.
È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in
caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della
pubblicazione, ignoto.
Segnalazioni
Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non
rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida
valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata
rimozione.