Andiamo con calma: “Love/life” raccoglie in modo tematico una fetta di produzione degli 883: le canzoni d’amore, quelle più riflessive. E’ facile pensare agli 883 canticchiando “Hanno ucciso l’uomo ragno”, “Sei un mito” o “Bella vera” (per rimanere all’ultimo disco di studio, “Uno in più”). Canzoni allegre, che guardavano al mondo con occhio incantato e lo raccontavano senza troppi fronzoli, come può fare solo uno che sbarca dalla provincia in una metropoli. Pezzali non ha mai nascosto questo suo essere provinciale (arriva da Pavia), ne ha fatto un vanto, e per questo è diventato un punto di riferimento per il pubblico più giovane, per il suo linguaggio colorito e aderente alla realtà di molti ragazzi. Eppure Max è tutt’altro che stupido, come a lungo la critica “saccente” ha tentato di far credere. Ha un proprio mondo, e lo ha raccontato soprattutto nelle ballate, qui raccolte. Soprattutto, si è reso conto che a trent’anni suonati non si può continuare a fare il teenager. Una riflessione già presente nell’ultimo disco di studio (dove quell’ “uno in più” del titolo era un altro anno che si aggiunge sulla carta d’identità).
Insomma, “Love/Life” è un disco per ricordare il passato e per pensare al futuro. Per nostalgici e per scoprire un possibile nuovo cantautore.