Dottor Livingstone - AL CENTRO DEL MONDO - la recensione

Una sorpresa piacevole, questo lavoro d’esordio dei Dr.

Livingstone. Un album moderno nelle sonorità e nella sua concezione d’insieme, capace di sposare le tracce della musica contemporanea con un gusto melodico e lirico un po’ retro. I Dr. Livingstone sembrano apparentati alla lezione impartita negli anni ’80 dai Matia Bazar, ma se ne distaccano proponendosi piuttosto come una loro versione pre-millennio. Merito di una produzione ‘futuristica’ curata da Wooferfood - al secolo Maurizio Liguori, Roberto Vernetti e Madaski, che difatti li ha accompagnati a Sanremo in veste di direttore d’orchestra - capace di predisporre il suono del gruppo in modo originale e seducente. Certo, a tratti i Dr. Livingstone ricordano sin troppo le atmosfere lunari già promosse da altri gruppi curati da Roberto Vernetti in sede di produzione (basti pensare agli Ustmamò e ai Delta V), pure, la loro performance sanremese non ha reso giustizia alla bellezza del pezzo e delle sue atmosfere. L’emozione nella voce di Anna Basso ha incrinato l’equilibrio del pezzo, che invece viene valorizzato appieno dalla registrazione contenuta nell’album. E non è tutto, perché il disco contiene altri due episodi di sicuro successo, "Oggi", già abbondantemente presentata dalle radio prima della kermesse festivaliera, e "Specchio", un altro grande momento di melodia e atmosfere quasi fiabesche. Qualche perplessità invece per la cover di "Polvere" di Enrico Ruggeri, talmente perfetta nell’originale che la versione dei Dr. Livingstone acquista spessore soltanto dopo qualche ascolto. Per il resto, l’album si compone di episodi piacevoli come "Dormi con me", "Fammi girare" e "Fiori & api", anche se il gruppo dà l’idea di poter crescere molto con i prossimi lavori. Per il momento una proposta interessante, che merita attenzione al di là della puntata sanremese non proprio felice.