(Paolo Giovanazzi)
Bambole di Pezza - CRASH ME - la recensione
Recensione del 21 set 2002
Il compianto critico Lester Bangs (probabilmente tutti i critici lo hanno
citato almeno una volta; pago qui il mio tributo e giuro di non farlo più)
sosteneva già negli anni ‘80 che i testicoli sono stati la rovina del rock e
il futuro del genere era nelle mani delle donne. Tempo dopo sono arrivate le
riot grrrls a mettere in pratica quell’affermazione, scuotendo la scena con
una miscela di rock aggressivo, femminismo e provocazione. Le Bambole di
Pezza sono un piccolo segnale che la via femminile può funzionare anche
nell’orticello provinciale del rock italiano. La band non fa mistero del
proprio debito nei confronti delle riot grrrls; ma le ragazzie si presentano prive
dell’armamentario ideologico di gruppi storici come le Bikini Kill. Dal
punto di vista dell’immagine, giocano in chiave sexy-aggressiva, in perfetta
tradizione rock ‘n’ roll. Il che è già consolante, in un paese dove gran
parte delle ragazze di vent’anni sembrano decise ad appiattirsi sul modello
veline/letterine. Detto ciò, “Crash me” non è certo l’album che può far
detonare una rivoluzione stilistica. Si tratta semplicemente di un lavoro
rock abbastanza grintoso, senza troppi fronzoli e con un discreto istinto
per le melodie orecchiabili. Il fatto che le protagoniste siano tutte
ragazze fa sì che liriche non immortali come “ti porterò attraverso/ ogni
tipo di eccesso/ col rock e me/ la tua vita sarà/ tutta un successo” (da
”Rock ‘n’ roll”) riescano a strappare almeno un sorriso di simpatia. Cantate
da giovanotti straripanti di testosterone, testi del genere farebbero
l’effetto di una esibizione di machismo da quattro soldi. I suoni non sono
sempre impeccabili, soprattutto quando sono le chitarre acustiche in primo
piano (in “Peace & love” e nelle strofe di “Veleno magico” e di “Stato puro
d’odio”), ma tutto sommato le Bambole se la cavano discretamente. Non
disturba il fatto che in “On the road” compaia un breve riff che sembra
soffiato a “Ballroom blitz” degli Sweet (delirio uditivo da vecchio fissato
con i bei gruppi di una volta? Può darsi, ma la mia impressione resta
quella) e che i ritornelli di “Stato puro d’odio” e di “Paranoia” potrebbero
fare la loro figura in un album dei Prozac+. Con un po’ di esperienza in
più, questo è un gruppo che potrebbe riservare delle belle sorprese.
(Paolo Giovanazzi)
(Paolo Giovanazzi)
Tracklist
01. Le streghe
02. Peace & love
03. Be in your mind
04. Veleno magico
05. La mantide
06. Stato puro d’odio
07. Crash me
08. On the road
09. Rock ‘n’ roll