Gomez - IN OUR GUN - la recensione

Recensione del 03 apr 2002

Ai Gomez sembrano non piacere molto le linee rette, almeno quando scrivono canzoni. Non è difficile riconoscere un filo conduttore nei loro brani, ma al gruppo inglese piace complicare un po’ le cose, infittire la trama dei suoni e concedersi spazio per tutte le divagazioni possibili. A questo scopo, l’elettronica offre loro una miriade di opzioni, anche se resta tutto sommato un elemento secondario, utile a bilanciare in senso moderno il tradizionalismo delle parti vocali e chitarristiche che determinano i tratti fondamentali dei pezzi. Così, se il riff di “Detroit swing 66” rimanda qualche eco da Rolling Stones d’annata (periodo “Beggars’ banquet” o giù di lì) e ”Sound of sounds” sa di West Coast, il rischio della fotocopia resta lontano. Inoltre, il gruppo ha una buona riserva di idee e ha conquistato ormai l’esperienza necessaria per evitare di ingarbugliarsi in qualche svolazzo di troppo. Certo, i Gomez non sembrano attrezzati nel modo migliore per azzeccare lo “smash hit”, ma è chiaro che non sono particolarmente interessati a scalare le classifiche dei singoli: il loro obiettivo è quello di costruire album solidi, che non si brucino nel giro di un paio di ascolti. E comunque sanno anche giocare la carta di una maggiore concisione, come accade in apertura e in chiusura, rispettivamente con il singolo “Shot shot” e “Ballad of nice and easy”, che beneficia del ritornello più facile e immediato di tutto l’album. I tre cantanti Tom Gray, Ian Ball e Ben Ottewell sono sempre efficaci, e quest’ultimo resta una delle voci più caratteristiche emerse negli ultimi anni. Insomma, il passaggio decisivo del terzo album (tale è “In our gun” se non si tiene conto dell’antologia di lati B “Abandoned shopping trolley hotline”) vede i Gomez in ottimo stato di forma, felicemente smarcati dalla necessità di mantenere la posizione di gruppo-rivelazione e desiderosi di conquistarsi un posto nell’empireo dei classici. Obiettivo ambizioso ma raggiungibile, anche se la band non ha ancora sfoderato il colpo di genio decisivo.


(Paolo Giovanazzi)

Tracklist

01. Shot shot
02. Rex Kramer
03. Detroit swing 66
04. In our gun
05. Even song
06. Ruff stuff
07. Sound of sounds
08. Army dub
09. Miles end
10. Ping one down
11. 1000 times
12. Drench
13. Ballad of nice and easy

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