Emer Kenny - EMER KENNY - la recensione

Recensione del 29 apr 1998

Musica celtica con programmazioni e campionamenti vari. Arpa e loops, storie antiche e atmosfere d’incanto. Peccato che non funzioni, non funzioni per niente. A meno che non siate dei fanatici di ogni cosa che odori di erica, trifoglio e Guinness lontano un miglio, tenetevi alla larga da qui. L’atmosfera plumbea nella quale ci fa precipitare fin dal primo brano del suo primo album è pesante come la cappa del cielo quando decide di rovinarvi la giornata. Qui non c’è niente di evocativo, c’è solo molta oppressione, molto dark e finto mistero. Le programmazioni, poi, sono molto cheap, e quasi mai riescono a fondersi con il resto. La voce è ciò che gli inglesi definirebbero "haunting", parola che può significare ‘spettrale’ come ‘evocativa di fantasmi’, ma qui l’unico fantasma che viene in mente dopo dieci minuti è il fantasma Formaggino.... druido avvisato, mezzo salvato.

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