Artisti Vari - THE MATRIX - COLONNA SONORA ORIGINALE - la recensione
Recensione del 07 giu 1999
Colonna sonora dallo smaccato accento ‘nazi’ per un film dalle apparenze nazi persino in copertina: gran frastuono di chitarre elettriche, sequencer che inoltrano rumorismi e attriti metallico-industriali. Voci distorte e contorte capaci di creare angoscia e panico, stati di tensione che si susseguono durante il film sottolineati da pezzi ‘dressed to kill’: come contraltare “The matrix” ci regala qualche sinuoso pezzo di becera melodia pseudoambient (Rob D), ritmi groovy e talentosi (Propellerheads) e un po' di sano zeppelismo di maniera (Rage Against the Machine). Il resto, francamente, fa un po’ ridere, musica violenta che sta alla violenza come un cartone animato alla realtà. “Rock is dead” dei Marilyn Manson fa schifo, il pezzo dei Ministry è uguale ad altri seimila, i Rammstein con “Du hast” non sorprendono nessuno – anche perché il pezzo ormai l’abbiamo sentito tutti – Prodigy, Monster Magnet e Deftones fanno il loro lavoro. Peccato, perché dall’unione di ditte così gloriose ci si sarebbe aspettati chissà cosa, e invece tanto il film è trascinante e mozzafiato, tanto la colonna sonora - ascoltata da sola – è noiosa e priva di sorprese. Per il resto chi la comprerà avrà gli occhi pieni di immagini, e quindi gli servirà per ricordare quello che ha visto il cinema. Beato lui, per gli altri sarà soltanto noiosa; più adatta come sottofondo ad una playstation con uso di pistola, “The matrix” è la conferma che la musica è un’altra cosa.