Corgan, Iha, D’arcy e Chamberlin hanno segnato il rock degli anni ’90, dagli esordi di “Gish” all’epilogo “ufficiale” di “Machina/The Machines of God” (a cui seguì un “Machina II”, diffuso solo in rete e abbondantemente circolante tra i fans).
Questa raccolta ripercorre la storia del gruppo, ricostruendo quelle che ne sono state le due caratteristiche fondamentali. La prima è la spiccata vena melodico/rumorista di Billy Corgan. Il leader della band ha scritto le sue migliori canzoni dando loro un’aggressività sonora giocata soprattutto sul contrasto tra pieni e vuoti, chitarre acustiche e chitarre elettriche, silenzi ed improvvise esplosioni (come in “Rhincerous”, “Today”, “Disarm”, “Bullet with butterfly wings” e tutti i migliori brani del repertorio).
La seconda caratteristica è la prolificità quasi logorroica dello stesso Corgan, inarrestabile scrittore di canzoni. Basti ricordare che il gruppo, al suo apice, ha prodotto un disco doppio (“Mellon Collie and the infinite sadness") pubblicando contemporaneamente numerose b-sides scartate da un boquet iniziale di canzoni dal numero imprecisato. Non era certo possibile riassumere in una raccolta una produzione così imponente; questo “Greatest hits” ha comunque il non trascurabile pregio di avere non i soliti due-tre inediti di contorno tipici di ogni "meglio di", ma un intero secondo disco di rarità. Il primo CD, quello "tradizionale", è compleatato da “Eye”, comparso solo sulla colonna sonora di “Lost highway” di David Lynch, “Real love”, da “Machina II” e “Untitled”, già circolante in rete da tempo, mentre il secondo comprende 16 brani per 70 minuti di musica. Il titolo di questo secondo dischetto (la cui grafica richiama quella dei CD masterizzati, quasi a giocare alla “raccolta” illegale) è “Judas O” ed è dichiaratamente la seconda puntata di “Pisces iscariot”, compilation pubblicata nel 1994. I 16 titoli sono pescati nella sterminata produzione “parallela” del gruppo dal 1995 in poi: spiccano le notevoli “Aeroplane flies high” (b-side di “Zero”), la versione di studio di “Rock on” (brano di David Essex spesso proposto dal vivo), alcuni brani provenienti da “Machina II” (“Lucky 13”, “Saturnine”. “Slow Dawn”). Un buon modo per ingannare l’attesa del debutto anche su disco degli Zwan.
(Gianni Sibilla)