P. Diddy - THE SAGA CONTINUES - la recensione

Recensione del 05 ott 2001

Se si potesse girare un remake ‘black’ de “Il padrino”, Puff Daddy, pardon Diddy, e la sua corte sarebbero i candidati ideali. Basta dare un’occhiata alla foto in bianco e nero che li ritrae seduti sulle scale d’ingresso di quella che sembrerebbe essere la faraonica villa di Puff: una gang di 14 elementi, capo compreso, più una splendida e defilata nuova donna del capo, Cheri Dennis. Cene, divertimenti, sperpero e qualche scatto che testimonia il fatto che Diddy va anche in studio di registrazione, tra una cosa e l’altra, completano l’opera di questo booklet che è veramente uno schiaffo all’immaginazione del giornalista bianco. Quello di Diddy e soci è un mondo difficile da spiegare, si può tutt’al più cercare di raccontarlo. E allora quello che è successo è pressappoco questo: Daddy e J.Lo, al secolo Jennifer Lopez, la donna il cui fondoschiena è assicurato per svariati miliardi di lire, si lasciano dopo una storia d’amore romantica, appassionata e finita male. Colpa del rissoso Puff, che coinvolge la bella Jennifer addirittura in una sparatoria all’interno di un locale, scaricando poi la colpa su un suo tirapiedi nel migliore stile “guappo di cartone”? Non si sa, anche se Jennifer rimane turbata dall’evento. Anche Puff, per non essere da meno, rimane turbato da un evento, però diverso dalla sparatoria: Jennifer lo lascia, e lui guardandosi allo specchio decide che è ora di dare un taglio a tutto il male che ha intorno. Non sarò più quello di prima, giura a se stesso (e alla stampa) e per dimostrarlo si cambia di nome. Basta una i al posto di una a, e nasce l’uomo nuovo, Puff Diddy (un po’ ridicolo, a dire il vero, ma tant’è...). Ma come può un uomo come Puff tagliare netto con il passato, separarsi da quei pochi amici intimi (14) che hanno animato fin lì le sue giornate e ancor più le sue nottate? “The saga continues...” è un passo avanti e al tempo stesso un passo indietro: Daddy è ormai Diddy, ma la saga continua, e la Bad Boy Family finisce nei titoli in copertina accanto al nome del suo guru. La nuova bella viene immortalata nella canzone “So complete”, Jennifer Lopez salutata con un romantico “non importa cosa succede, sarai sempre la mia preferita” nei ringraziamenti che chiudono il booklet, e poi via con la solita orgia di saluti: Dio, la mamma, le zie, le nonne, le sorelle, le amiche, tutto l’immaginario femminile possibile, prima di iniziare con le gang e le crew e le posse e insomma mezza scena musicale nera.

Puff è tornato insomma, e lo ha fatto all’insegna del “tutto è cambiato, tutto resta uguale”, come spiega “Bad boy for life”, mentre brani come “Diddy” e “Where’s Sean?” evidenziano la triade delle personalità (Sean, Puff, Diddy). Musicalmente Daddy/Diddy/Sean/Puff sa il fatto suo, come dimostra la genialata iniziale, “The saga continues”, che campiona un celebre pezzo di Alan Parson Project, “Sirius”, rappandoci sopra con grande stile. E’ uno degli highlights del disco, che, tra vari interludi, saluti, autocitazioni e melensaggini, tira fuori qualcosa di buono dal cilindro: “Roll with me”, cantata con Faith Evans, già moglie di Notorious B.I.G., e poi “Lonely”, “Let’s get it”, Back for good” - all’interno c’è addirittura un campionamento del trombettista italoamericano Chuck Mangione, tratto da un suo oscuro disco degli anni ’70 che pensavo di conoscere solo io, “Children of Sanchez” - e ancora “Child of the ghetto”. Campionamenti originali, arrangiamenti hype, una pletora di ospiti e voci, come si addice a un Re Mida del suo stato, rendono il disco di Puff Diddy sufficientemente eterogeneo nonostante qualche momento di stallo. “The saga continues...” piacerà a chi ha amato Puff finora, anche se è un album a tratti addirittura low profile rispetto ad alcuni scintillanti kolossal del passato (“I’ll be missing you”, “Come with me”), assenti dai solchi di questo disco. Per il resto, staremo a vedere come continuerà la saga...



( Luca Bernini)

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