I nipoti di Paoli e Tenco sono sani, vivi e vegeti, e la raccolta dei finalisti del Premio Recanati, a loro dedicata, è un bel modo per aver conferma di questo stato di salute. I sedici brani e i sedici artisti che compaiono nella compilation 2001 paiono tutti validi, con una forte differenziazione delle proposte. Il solo filo comune è, ovviamente, la spiccata propensione a scrivere testi.
Nell’alveo della canzone d’autore del nuovo secolo c’è di tutto. Il contenuto di questo cd è solo un esempio di quel che c’è in giro che pare impostato particolarmente sulla ricerca d’originalità, visto che quasi nessuno dei presenti tradisce particolari somiglianze con qualcosa di già esistente.
Il brano d’apertura è lontanissimo dalla classica concezione cantautoriale. Gli Oz infatti poggiano la propria interessante proposta su un tappeto elettronico. Seguono lo stile jazzato e seducente di Amalia Grè (voce e piano soltanto) e quello elettroacustico, non del tutto convincente, di Ermanno Castriota. Intenso poi il brano di Susanna Parigi, nella vocalità come nell’arrangiamento; giocoso, elettronico, e un po’ ruffiano quello di Moreno Pirovano; ben costruito quello di Paola Angeli, che però pecca forse un po’ troppo di melodicismo.
Di buon livello le proposte di Riky Maffoni, con voce, chitarra e impatto decisamente dylaniani-springsteeniani; di Pier Vincenza Casati, che coinvolge in virtù anche di una voce sicura; di Canio Loguercio che canta in napoletano un pezzo raffinato e morbido; e di Silvia Dainese, con una canzone molto giocata sulla voce adolescenziale dell’autrice stessa.
Lasciano intravedere notevoli potenzialità Leo Novecento (dalle parti di Daniele Silvestri) come anche Leo Nora, che dovrebbe cercare di rendere più incisivo il suo tocco vellutato. Pacifico è invece uno dei nomi su cui si può puntare di più, già da subito (basta il testo del suo brano a dimostrarlo). Non a caso è il primo ad aver già pubblicato un disco.
Sa un po’ di già sentito invece Nora D’Arte, mentre non è da sottovalutare il pop non banale di Marco Anzovino. Infine Alessia D’Andrea, la vincitrice, il cui pezzo e la cui voce paiono forse più vicini a Sanremo che a Recanati (viene in mente Giorgia). E’ indubbia una certa piacevolezza d’ascolto, ma tra le altre tracce ci sono cose migliori.
(Francesco Casale)