Raf - IPERBOLE - la recensione

Recensione del 28 giu 2001

Raf è tornato per quello che può essere definito il disco della maturità, non tanto in termini musicali quanto come summa della sua carriera. Si spazia infatti da allegri brani pop come “Allegro tormentone” (e lui di tormentoni ne sa qualcosa...) alle ballate dolci “Via” e “Iperbole” passando per un rock, suo nuovo campo di esplorazione, come “R4” .

Di tutto l’album i brani più interessanti sono “Assolti” e “Troppo sensibile”. Il primo è una sorta di rap scelto da Raf per poter meglio esprimere il tema della canzone a metà strada tra denuncia sociale e paura per il futuro: si parla dell’olocausto, della mafia e di dove andremo a finire il tutto accompagnato da una linea melodica sempre uguale a se stessa che differenzia questa canzone dal rap in senso stretto. Insomma un Raf “impegnato”.
“Troppo sensibile” è la chicca dell’album: un brano nato dalla collaborazione con uno degli artisti più vivi del panorama musicale italiano, Max Gazzè. E di Gazzè si distingue chiaramente il testo, ironico e spiritoso, che rotola giù veloce in un fiume di parole sulla chitarra di Raf.

(Erika Ferrati)

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