(Diego Ancordi)
Hugo Race - LONG TIME AGO - la recensione
Recensione del 08 mar 2001
Hugo Race, membro fondatore dei Bad Seeds, la band di Nick Cave, ha legato il suo nome a quello dell’oscuro rocker australiano in modo ormai indelebile e altrettanto si può dire del suo stile musicale, che è ormai un tutt’uno con la nera poesia di Cave. Il tutto si ripercuote sulla produzione solista di Race, che risente in modo pesante delle atmosfere “alla Cave”. O forse è meglio dire che le atmosfere “alla Cave” risentono dell’apporto sonoro fondamentale di Hugo Race? Da qualsiasi parte la si voglia guardare, quella fra i due musicisti in questione, più che una collaborazione è una vera e propria interazione. Race è un po’ il responsabile del suono Bad Seeds e lo si evince dall’ascolto di questo doppio album, una raccolta che copre oltre dieci anni dell’attività di Hugo Race con il suo gruppo True Spirit. Se Nick Cave ha trovato un minimo di pace interiore attraverso tranquille e melodiche ballate, il chitarrista mostra invece di essere rimasto fedele alle atmosfere più inquietanti degli anni passati di Cave, alla visione del blues oscura e malata che ha contrassegnato soprattutto la prima fase della carriera di Cave e dei Bad Seeds. L’antologia è abbastanza esauriente e ricca di materiale live (c’è anche una “Three forks” registrata nel ’94 a Modena), inediti, remix e varie rarità; il tutto accompagnato da esaurienti note nel booklet contenuto all’interno di copertina. Visioni disperate, psichedeliche, dark, sonorità grezze ora essenziali ora condite dalla presenza di un flauto, di un cello o dell’armonica. Il rock sperimentale e profondamente urbano di Hugo Race & True Spirit viene dagli stessi bassifondi in cui ha sempre vissuto Cave; così l’umore di Hugo è rimasto profondamente nero e la sua produzione da culto continua a rivolgersi ad una poesia nebbiosa, onirica, allucinata ma dall’oscuro fascino.
(Diego Ancordi)
(Diego Ancordi)