Gemelli DiVersi - 4X4 - la recensione

Recensione del 15 gen 2001

Cari Gemelli,
ispirato dal vostro album, Vi scrivo "L’ultima lettera". Che sia l’ultima, Vi risulterà presto evidente - con i rapper, si sa, non c’è scelta: o sei con loro, o sei uno che tenta di ostacolare (per invidia, evidentemente) la giusta battaglia dei "Cavalieri senza re". A proposito, è ancora il caso di chiamarVi rapper, o dovrei piuttosto chiamarVi boy-band? In fin dei conti, i bei video in cui offrite panoramiche delle vostre carni, oppure brani come "Tu stasera non esci" sembrano pensati per le stesse fanciulle cui i 5ive provocano sconquassi ormonici. Ah, a proposito di "Tu stasera non esci": non finirò mai di ringraziarVi per averla concepita: è un "cult", anche se temo che il suo umorismo sia involontario – del resto, non è che l’umorismo abbia un rapporto facile con Pino Insegno, interprete del papà burbero e "matusa".

In verità, un misto di comicità involontaria, banalità ed arroganza pervade tutto il disco, come ormai accade con quasi tutto il rap. Forse perché anche tra i Vostri colleghi, più si spergiura di essere "veri", più si dà la sensazione che l’affettazione abbondi. Ormai abbiamo imparato a diffidare di chi si vanta di fare "strofe che fanno a brandelli" - su cosa venga fatto a brandelli da alcune delle strofe del disco, preferiamo non pronunciarci. Comunque sia, cari Gemelli, prima di finire tra "i tanti che vi volevano in quarantena ed ora hanno la valigia come la nostra agenda: piena" (beh, buon per Voi), volevo dichiararmi un pochino esterreffatto. Per la banalità. Come se le 15enni non meritassero qualcosina di più. Banalità dei due pezzi latineggianti (ma certo se volevate buttarVi nella scia di Paola & Chiara, almeno potevate inventare qualcosa di un po’ più originale che non frasi tipo "Donde esta chica de mi corazon"). La banalità del pezzo-cartolina "Made in Italy" ("Scopritori, navigatori, inventori, tanti annoverati tra i nomi migliori, paesaggi d’epoca e cucina tipica tra i vicoletti (…) c’è un pezzo di storia in ogni mattone"…oh, sembra scritta da Mengacci). La banalità di "Anima gemella", dove c’è la voce di Eros Ramazzotti. Possibile, dopo averlo fatto con i Pooh, aver di nuovo la faccia tosta di appoggiarsi con tutto il proprio peso ad un classico della canzone italiana? Magari è l’ammissione implicita che non si sarà mai capaci di scrivere niente del genere – ma perché non provare a credere più nei propri mezzi, che pure sembrano adatti alla melodia italiana (vedi "Chi sei adesso" e "In volo")?

Già, meglio la melodia, perché cari Gemelli, dovreste proprio risolvere la piccola contraddizione che Vi caratterizza, che è peraltro quella che mantiene una scintilla di interesse critico su di Voi: il legame con il rap italiano, legame eclatante anche perché incarnato dal fratello del leader degli Articolo 31, maggiore gruppo rap che l’Italia abbia avuto (che compare tra l’altro nella ringhiosa "Cavalieri senza re"). La contraddizione, Vi dicevo, è il tentativo un po’ velleitario di dichiararsi antisistema facendo propria l’aspirazione giovanile a "riempire cartine e mettere fine a 40 lattine" – già, come se una stordita gioventù di gente docilmente intontita non fosse il massimo traguardo del sistema. Ragion per cui, cari Gemelli, forse è il caso di rinunciare a questo piccolo stratagemma che difficilmente Vi guadagnerà credibilità nel mondo del rap, e diventare una volta per tutte la risposta italiana ai Backstreet Boys. Che ci sarebbe di male? In fondo, sarebbero pur sempre soldi guadagnati onestamente, così come quelli che vi hanno dato quando avete fatto la pubblicità alla Coca-Cola.
Bene, ora non penso vogliate più essere miei amici. Eppure, prima di entrare nella lista nera, permettetemi di citare – perlomeno a quelli tra di Voi che ogni tanto hanno dei dubbi su quanto stanno facendo, e sospettiamo che ce ne siano – un vecchio brano di Neil Young, uno che nacque parecchi anni prima di Voi e di me. Quel brano dice:

"Non c’è niente come un amico che vi dica che state solo tutti pisciando nel vento".
Vostro


(Paolo Madeddu)

Tracklist

01. Quattro per quattro
02. Musica
03. Chi sei adesso
04. Tu stasera non esci
05. Non dirlo ai tuoi
06. L’ultima lettera
07. Anima gemella
08. Stanotte rimani qui
09. Made in Italy
10. Sotto la luce della luna
11. Cavalieri senza re
12. In volo
13. L’aria per me

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