“Il concetto alla base del gruppo è estremamente semplice. Molto tempo fa ho imparato che far spettacolo significa divertire e questa è la specialità dei Mötley Crüe”. In queste poche parole del bassista Nikki Sixx è concentrata tutta la filosofia che pervade la proposta del quartetto americano. Una filosofia che ha fruttato un bel po’ di bigliettoni, alla luce dei 40 milioni di dischi venduti nel mondo. E il nuovo album “New tattoo” non aggiunge nulla di nuovo a quanto finora espresso dalla band: chitarre roventi, testi arroganti e la caratteristica voce di Vince Neill a costruire un sound semplice e diretto, di stampo puramente rockandrollistico. Ci sono invece un paio di novità per quanto riguarda le “risorse umane”: in organico è entrato il nuovo batterista Randy Castillo (dalla band di Ozzy Osbourne)mentre alla consolle in studio c’è il nuovo produttore Mike Clink, già collaboratore dei Guns N’ Roses. Il disco fila via liscio e si fa ascoltare senza difficoltà battendo il piedino e agitando la folta chioma (per chi ce l’ha). Dopo “Hell on high heels”, che giaceva incompleto in un cassetto da quasi dieci anni, i Crüe vengono “Punched in the teeth by love”, si candidano a diventare “1st band on the moon”, celebrano il fascino di Sunset Strip in “Hollywood ending” e si innamorano anche di una “Porno star”. Sull’album è presente anche una cover della sarcastica “White punks on dope” dei Tubes, perfetta per il repertorio live. Secondo gli autori, “New tattoo” contiene il solito rock “grezzo e sporcaccione, roba che invita a spogliarsi”, almeno per farsi un nuovo tatuaggio.
| (Diego Ancordi) |