Tiziano Ferro è tornato (qui la nostra intervista): “Sono un grande” è la dichiarazione di un artista che ha superato oltre due anni di tempesta per ricostruire sé stesso e ritrovare la musica. Il nuovo album, che esce oggi per Sugar, è la rivendicazione della propria forza, la consapevolezza che dalle ceneri si può rinascere. Le incognite attorno al comeback discografico di Tiziano Ferro erano molte, una su tutte: quale strada sonora e tematica intraprendere dopo il divorzio, un momento di cambiamenti anche nel team, con un nuovo contratto discografico, un nuovo management.
Il nono album in studio del cantautore di Latina riparte dall’amore, fulcro nevralgico indiscusso di tutta l’opera. “L’amore è re”, dice l’ottava traccia, e Tiziano si arrende al suo potere. Raccoglie i cocci di un “Cuore rotto” e mette in musica “il suono di un amore distrutto”, declinandolo in due modi. Il primo: un’atmosfera raccolta, intima, adatta all’elaborazione del dolore. Ne fanno parte diversi brani, come “Ti sognai” o “Quello che si voleva”, perché non si può arrivare alla luce senza aver prima attraversato il buio. Ma "me lo hai detto tu che passerà anche l'inferno": e anche l’inferno passa, infatti.
È significativo che la canzone con più spinta, quella più votata alla radio stia proprio all’inizio dell’album, in seconda posizione, subito dopo la title track. La cassa che batte in quarti non mente: “Fingo&spingo” rappresenta la voglia di tornare alle hit, al pop, a cantare. Tra le sfumature dell’amore indagato da Tiziano c’è anche l’amore per sé stessi, fondamentale per risalire in superficie. I momenti di spensieratezza – come "Le piace", che ricorda l’allegria indie pop dei Pinguini Tattici Nucleari – fanno parte del percorso e aprono la strada a un futuro più roseo.
Questo alternarsi di stili e di sonorità è affidato a una squadra di produttori – Zef, Marco Sonzini, Marz, Madfingerz, Bias, Alessandro De Crescenzo, Will Medini – che cerca di portare qualche novità, senza però tradire la coerenza stilistica di Ferro. La fedeltà a sé stesso e l’onestà sono sicuramente due punti di forza che rendono vero il disco, in un panorama spesso fatto di facciate e di finzione. La trasparenza ha un valore e la verità con cui l’artista si mette a nudo è il primo aspetto da apprezzare di “Sono un grande”, dove – non a caso – è essenziale l’apporto di collaboratori storici come Roberto Casalino.
“Sono un grande” non vuole essere un atto di superbia ("e non me ne sono accorto", dice subito dopo) ma un invito a chi ascolta a riconoscere il proprio valore. L’ascoltatore non è passivo di fronte al racconto ma ne è parte, grazie alla spinta motivazionale che dà origine al disco e che è universale, nei momenti di difficoltà. Condividere è la chiave: "Se hai tra le mani un cuore, è come sfidare Dio". E per sfidare Dio, ci vuole un grande.
TRACKLIST
Sono un Grande
Fingo&Spingo
Cuore Rotto
Milite Ignoto
Ti Sognai
Gioia
Quello Che Si Voleva
L’Amore è Re
1-2-3
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