La saga famigliare di Ernia può parlare a tutti

Il nuovo album del rapper è uno dei progetti più intimi e veri di questo 2025.

Recensione del 19 set 2025 a cura di Claudio Cabona

Voto 8/10

“Per soldi e per amore”, che arriva a tre anni di distanza da “Io non ho paura”, è il lavoro più introspettivo della carriera di Ernia (qui la nostra intervista sull’album): è un disco che riflette sul passato, sulle figure chiave della sua vita e sulle motivazioni profonde che danno senso al quotidiano, dal lavoro all’amore, dalle amicizie al rapporto con i genitori. La direzione musicale è a cura di Charlie Charles, in sinergia con altri produttori, che porta il rapper del quartiere QT8 di Milano “oltre il rap”, un processo già iniziato in modo evidente nei precedenti capitoli. “Per soldi e per amore” ha senz’altro momenti di puro spirito hip hop, ma non solo: ci sono melodie pop, strumenti, frangenti acustici e offre molto respiro al pianoforte.

Ernia, come raccontato, ha letteralmente “buttato via” un altro album in cui non si riconosceva più, prima di realizzare questo. Matteo Professione, questo il suo vero nome, è una splendida anomalia nata in seno alla generazione trap del 2016, anche perché “della trap non mi è mai fregato un cazzo”, ammette. Si era capito sin da subito. È capace di fare pezzi rap cafoni e allo stesso tempo di scrivere brani colti, viscerali e cantautorali. Fa feat mirati, sta lontano dai gossip, dai meme, dall’ostentazione, da tutto ciò che è superfluo. Si esprime solo attraverso la musica e non indossa maschere. Oggi, nonostante sia giovane, classe 1993, è più nel solco di artisti come Marracash che di Sfera Ebbasta, che vanta un mare di cloni. Ernia non assomiglia a nessuno. “Per soldi e per amore” è un gran disco, difficile per questo mercato, poco streaming friendly e per questo, paradossalmente, importante per il momento storico e per la scena.

L'album è il consolidamento di un percorso. Il disco parte con il brano sfogo “Mi ricordo” dove emerge sin da subito il tema dell’identità, la sua e quella dei suoi amici, che a volte non riconosce più. “Figlio di”, con i Club Dogo, che riprende le sonorità di quel mondo, rappresenta le radici, la storia, sia quella di Ernia che quella di un genere. “Il gioco del silenzio” è più pop, parla di un rapporto complesso, tra non detti e frustrazioni: “mi hai incolpato dei tuoi problemi”, canta Ernia, che inizia a muoversi tra i suoi fantasmi. “Fellini” con Kid Yugi mescola ironia e osservazione sociale, tra rap e un piano impazzito e jazz. Bastona, ma con il sorriso: “Non può salvarti un bracciale Cartier. Non vai più lontano se guidi una Coupé. Mangia finché c’è però ricordati che un giorno morirà pure il re”.

Per i loro occhi” e “Per te” sono legatirappresentano il cuore del disco: il primo tira fuori esperienze personali, anche difficili, legate al rapporto con i genitori, il secondo è uno dei gioielli dell’album. Affronta, con una bella melodia e uno scheletro acustico, i temi dell’insoddisfazione interiore e della solitudine attraverso un dialogo con se stesso. “Da denuncia” con Marracash è un pezzo ben costruito, dove ogni parola ha un peso: “Non chiedermi più come va, non ti conviene. L’odio non si dimentica, fa ciò che deve. Cosa ho fatto per arrivare qua, per stare insieme quello che è stato è stato ma non vuoi sapere”.

“Perché” con Madame è il brano politicamente più potente del disco: custodisce forti elementi di critica sociale e si interroga sul cambiamento del mondo che, per essere reale, passa dal miglioramento dei singoli individui. Il beat è potente e si svuota solo sul ponte etereo di Madame che conduce al ritornello. “Perché è diventato un valore la slealtà, perché si investe in guerra e non in sanità, perché chi studia anni all’università, uscito deve chiedersi se basterà. Perché quando ti lasci cambi l’acconciatura. Perché crediamo agli astri ma non nella cultura. Perché in questo gioco ci guardiamo tutti storto. Perché ci mancò poco che ci scapperà il morto” sono solo alcune delle riflessioni di Ernia.

Non piangere” è una dedica rap agli amici di quartiere, il pezzo prende ispirazione da una telefonata con un amico in carcere. “La legge stila le regole ma non fa un uomo giusto”, rappa Ernia parlando di scelte e giustizia. “Berlino” è una ballata pop per la sorella, costruita su un giro di chitarra acustica. Il disco si chiude con “Per soldi e per amore”, title track dell’album, che indaga il legame tra affetti e denaro sull’onda di un sound hip hop classico, e “Grato” dove svetta ancora il piano e un sax finale. È una chiusura lucida sul saper riconoscere e apprezzare quello che si ha e si è costruito, mettendo da parte la malinconia e le ferite. 

TRACKLIST
1. Mi Ricordo
2. Figlio Di feat. Club Dogo
3. Il Gioco Del Silenzio
4. Fellini feat. Kid Yugi
5. Per I Loro Occhi
6. Per Te
7. Da Denuncia feat. Marracash
8. Perché feat. Madame
9. Non Piangere
10. Berlino
11. Per Soldi e Per Amore
12. Grato

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