I Twenty One Pilots chiudono un cerchio, riaffermandosi

Con “Breach” la band pubblica il capitolo conclusivo della storia iniziata dieci anni fa

Recensione del 27 set 2025 a cura di Elena Palmieri

Voto 7.5/10

A distanza di dieci anni dal concept album “Blurryface”, il lavoro che li consacrò, i Twenty One Pilots chiudono la loro narrazione distopica durata un decennio. Il capitolo conclusivo arriva ora con il nuovo e ottavo album del duo formato da Tyler Joseph e Josh Dun, intitolato “Breach”. 

Seguendo il precedente “Clancy” del 2024 e concludendo una serie concettuale partita da “Blurryface”, proseguita poi con “Trench” del 2018 e “Scaled and Icy” del 2021, la fine della storia giunge più come il racconto di un ciclo che si ripete. L’album, co-prodotto insieme a Paul Meany e Mike Elizondo, si muove come la musica dei Twenty One Pilots deve essere. Ci sono i ritmi incalzanti dettati dal sussegursi di batteria e chitarra con linee vocali tese, si inseriscono aperture improvvise e parti rappate, che sembrano schiudere spazi e subito li richiudono. La band ha il proprio tratto distintivo e, dopo essere già diventata un’influenza formativa per artisti del calibro di Billie Eilish e Turnstile, ma anche di Sleep Token e soprattutto Chainsmokers, ha ormai una propria maturazione in essere.

Dal punto di vista narrativo, il cuore dell’opera arriva fin dall’inizio con “City Walls”, che include un riferimento a “Heavydirtysoul” dal disco del 2015, e mette in scena, anche nel video da 1 milione di dollari, lo scontro finale tra protagonista e antagonista, Clancy e Blurryface. Avviene quindi una trasformazione e, così come il protagonista si ritrova a vestire le vesti del nemico riconoscendo il peso di un conflitto che non si estingue, ma muta forma, la prima canzone affronta anche paure e lotte interiori. “I'm wondering what you thought would happen, who you thought I would be / Was this a sideswipe or did you picture this in a dream?”, si chiede Tyler Joseph nel brano.

Accanto al mito, ci sono in tutto l’album episodi che vivono di altro respiro. La batteria cruda e veloce di “Drum show” porta anche Josh Dun al microfono e mette in pausa la saga: “He'll never ever say so (I want to change) / He drives fast just to feel it”, dichiara il duo nel ritornello. Mentre “Tally” e “Center Mass” funzionano come esercizi di complicità musicale, più che come capitoli narrativi, giocando sugli inserti elettronici e la ritmica incisiva tipica dei Twenty One Pilots con incursioni di rap, in “Cottonwood” il disco accoglie il ricordo del nonno di Joseph che si traduce in una meditazione essenziale. La delicatezza di “Intentions” sul finale, invece, riporta il racconto all’epilogo di Clancy, legando la fine del personaggio alla consapevolezza di un crollo che è anche liberazione. “Intentions will set you free”, è il messaggio che arriva in dono alla fine.

La forza di “Breach” sta nel rifiuto della chiusura, lasciando a chi ha seguito la storia dall’inizio come un senso di catarsi imperfetta. Per chi non è dentro il filone narrativo, il disco non prevede un’intensità emotiva che chiede troppe chiavi di lettura. Il duo originario di Columbus si lascia così alle spalle un decennio di simboli e allegorie, e al tempo stesso li porta dentro di sé come bagaglio futuro. La loro musica dice che la fine non è una porta chiusa, ma un varco che continua a respirare. Sicuramente per i Twenty One Pilots si chiude un cerchio, e la fine li consacra come la band che il pubblico ha imparato ormai a conoscere e per cui i fan rimangono loro fedeli. La ciliegina sulla torta è il successo commerciale di “Breach”, che ha debuttato al numero uno della “Billboard 200” con 200.000 copie vendute nella prima settimana, regalando al duo il suo migliore di sempre, riportando addirittura un album ascrivibile al genere rock in vetta alla classifica americana dopo sei anni di assenza.

Tracklist

01. City Walls (05:22)
02. RAWFEAR (03:22)
03. Drum Show (03:23)
04. Garbage (03:16)
05. The Contract (03:45)
06. Downstairs (05:26)
07. Robot Voices (03:57)
08. Center Mass (03:48)
09. Cottonwood (03:08)
10. One Way (02:43)
11. Days Lie Dormant (03:26)
12. Tally (03:32)
13. Intentions (02:15)

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