Come molte band degli anni 70 (Chicago, Fleetwood Mac) anche i Doobie Brothers sono stata una formazione a più facce. Nella prima parte della carriera un esuberante gruppo country-rock guidato dall'esuberante chitarra ritmica di Tom Johnston, mentre nella seconda, con l'arrivo del tastierista e cantante Michael McDonald, la band divenne il punto di riferimento del genere blue eyed soul melodico e malinconico con dischi simbolo come “Takin' It to the Streets” del 1976 e “Minute by Minute” del 1978
I due musicisti - Johnston e McDonald – a parte una manciata di show singoli non si esibiranno mai insieme tra il 1987 e il tour del 50° anniversario dei Doobies nel 2021 e 2022.
La genesi del disco e il rapporto con McDonald
In questo “Walk This Road”, sedicesimo album in studio della band, questi due elementi distinti si intersecano per la prima volta in assoluto. Johnston, McDonald e il cantante-chitarrista Patrick Simmons, l'unico membro che ha preso parte a ogni cambiamento dei Doobies, appaiono insieme solo in cinque delle 10 tracce del nuovo album, e per la maggior parte il loro contributo è limitato ai cori nelle canzoni che non hanno scritto. Ciò che rende “Walk This Road” un album dei Doobie Brothers piuttosto che una compilation di brani solisti è la presenza consolidata del produttore e pluristrumenta John Shanks: Shanks ha elaborato le canzoni da zero in studio con ciascuno dei tre membi, poi ha abilmente mixato e abbinato le performance del polistrumentista John McFee e di un plotone di turnisti selezionati, apportando coerenza all'album.
I Doobies hanno ricucito i rapporti con il loro tastierista dalla voce roca Michael McDonald decenni fa, intraprendendo il primo di molti tour di reunion a metà degli anni '90. Tuttavia ci è voluto molto tempo per convincere McDonald a unirsi alla band in studio per registrare una nuova serie di canzoni.
“Walk This Road” è il primo album dei DB da “One Step Closer” a contenere materiale originale del tastierista. A differenza però di quell'album del 1980, questo non è dominato dal suo soul morbido:“Walk this road” racchiude il lato più rock e scivola via tra boogie allegri e vampate r&b.
Le canzoni
La title track apre l'album con grande stile con una sorta di invito all'unione. La prima strofa è affidata a McDonald “Percorri questa strada con me/E vedremo dove va/Finché saremo insieme/Ci porterà sempre a casa" e già gli vuoi bene. Fondendo le loro voci con quella di McDonald's nel primo ritornello, Johnston, Simmons e la cantante ospite Mavis Staples cantano una strofa ciascuno, partendo con il verso giusto. McDonald ritorna nella notturna “Learn to let go”e in “The Kind Than Lasts” che ricorda i migliori Little Feat ed è proprio in questi pezzi che il disco raggiunge gli apici, come anche nella straziante “Speed of pain”. I pezzi cantati da Johnston sono invece di ordinaria amministrazione. Mentre il disco si conclude con “Lahaina” con alla voce Simmons che riflette sul devastante incendio che ha devastato la città hawaiana che ha chiamato casa per quasi tre decenni, supportato dal concittadino di Maui Mick Fleetwood alla batteria e dagli hawaiani Jake Shimabukuro e Henry Kapono rispettivamente all'ukulele e ai cori.
Al di là degli alti e bassi che caratterizzano le 10 canzoni, durante tutto il disco la band non mostra alcuna intenzione o interesse a modernizzare il suo suono e realizza così un album che avrebbe potuto distribuire 40-50 anni fa.