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«FORWARD - Swell Season» la recensione di Rockol

Gli Swell Season non hanno perduto il tocco magico

A Glen Hansard e Marketa Irglova ci sono voluti 16 anni per pubblicare un nuovo album, "Forward"

Recensione del 11 lug 2025 a cura di Paolo Panzeri

Voto 7/10

La recensione

A volte accade che il grande business dell'entertainment abbia bisogno di regalarsi delle belle storie, quasi delle favole. Non perché, improvvisamente, abbia perso il lume della ragione e sceglie di privilegiare la qualità invece della quantità. No, è tutt'altro che redenzione la sua. Il grande business sa che, di tanto in tanto, torna utile agli affari regalare l'illusione che ce la si possa fare partendo dal basso. Nel 2008 a beneficiare di questa occasione fu 'Once', un film indipendente irlandese, girato a basso costo due anni prima. La pellicola riuscì – grazie al passaparola del pubblico – a diventare un piccolo caso e ad aggiudicarsi addirittura il premio Oscar per la miglior canzone per "Falling slowly". A cantarla erano i due protagonisti del film, due musicisti: Glen Hansard e Marketa Irglova. Lui frontman degli irlandesi Frames, lei una giovane (solo 18 anni al tempo dell'uscita del film) cantante e pianista ceca. La storia d'amore tra i due raccontata nella finzione cinematografica proseguì per qualche tempo anche fuori dal set, nella vita reale, e la chimica musicale generatasi tra i due portò alla pubblicazione, nel 2006, di un album intitolato "The swell season". Quel disco venne bissato tre anni più tardi da un secondo album, "Strict joy", anche se l'amore tra loro era volato via (ma non l'amicizia).

Andare avanti

Nel 2010, dopo un lungo tour per presentare in concerto le canzoni di "Strict joy", i due, misero in stand by a tempo indeterminato gli Swell Season e si impegnarono, ognuno del suo, a realizzare i propri progetti, musicali e non. Due anni fa il riavvicinamento con un nuovo tour e ora, a sedici anni dall'album precedente, ecco arrivare "Forward". Un titolo che, come spiega la Irglova, intende guardare al futuro evitando di cascare dentro a un nostalgico amarcord. “Ci sembrava giusto intitolare il nuovo disco ‘Forward’ perché è una sorta di riunione, ma non stiamo tornando indietro. Entrambi siamo cresciuti e cambiati; siamo in posti diversi e ci stiamo conoscendo di nuovo come le nuove persone che siamo diventate”. Uno dei singoli del disco, "People We Used To Be", ne è un sincero manifesto. Non siamo più ciò che eravamo, non si può tornare indietro, ma non per questo non possiamo essere altro, cantano intrecciando le voci ed evocando la candida magia di un tempo. Guarda a ciò che è stato e non è più in un rapporto di coppia "Stuck in Reverse", per quanto difficoltoso e straziante possa essere si deve accettare il volere dell'altra persona. Una volta di più, come diceva qualcuno, se vuoi il bene di qualcuno lo devi lasciare libero. Anche se, purtroppo, le cronache riportate dai giornali da un lungo periodo a questa parte raccontano di ben altri sanguinosi e crudeli epiloghi.

Gioia e serenità

Ad accompagnare i due in "Forward" sono Marja Gaynor e Bertrand Galen (archi) e Joseph Doyle al basso, già facenti parte degli Swell Season, e il nuovo ingresso Piero Perelli a batteria e percussioni. Nell'album convivono canzoni molto diverse tra loro, come, ad esempio, la delicata "I Leave Everything To You", suonata e cantata da Marketa al pianoforte, e "Great Weight", sorta di spiritual da marchin' band del sud degli Stati Uniti, in quota alle corde vocali di Glen. Il filo comune che lega gli otto brani del disco è l'intangibile che prende vita quando i due uniscono le loro personalità e le loro musicalità. Gli otto brani di "Forward" sono, ognuno a suo modo, dei piccoli gioielli che portano in dono, a chi li ascolta, pace, serenità ed equilibrio. E, perchè no, anche gioia.

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